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Credito, come sfruttare una dispersione senza precedenti

Per Tcw, il contesto creato dalla pandemia si tradurrà in un aumento della dispersione delle performance sia tra settori che tra emittenti. E per il credito la selezione è più importante che mai

Il mercato del credito continua ad offrire rendimenti aggiustati per il rischio attraenti per i portafogli, nonostante gli spread si siano notevolmente ridotti rispetto ai massimi di marzo. Ne è convinto Steven Purdy, head of credit research di Tcw, che per il prossimo anno mette in guardia dalla forte dispersione delle performance e consiglia agli investitori un’attenta selezione.

“Se si guarda alla fascia investment grade del mercato, nonostante il complessivo aumento della leva che si è registrato durante la pandemia, la maggior parte dei bond sembra avere la capacità di resistere alla recessione provocata dal virus – osserva l’esperto -. In effetti, il livello estremamente basso dei tassi ha il doppio effetto di ridurre il carico degli interessi che le singole società devono sostenere e allo stesso tempo di creare un contesto di investimento con migliaia di miliardi di obbligazioni che rendono meno dell’1%. Ad ogni modo, siamo convinti che il mercato Ig rimarrà attraente per un ampio insieme di investitori”.

Passando al comparto high yield, Purdy è convinto che a livello di indice gli spread abbiano recuperato troppo e troppo in fretta. “La nostra view sull’asset class resta positiva e stiamo trovando ottime opportunità nei singoli titoli, in un contesto in cui i livelli di dispersione sono sui massimi storici. Tuttavia, occorre esercitare particolare cautela su questo mercato. In particolare, negli ultimi mesi abbiamo posizionato il portafoglio su bond hy di qualità più elevata, sottopesando la fascia con rating CCC”, avverte, aggiungendo che i prezzi dei bond in default sono i più bassi mai registrati e per questo motivo occorre prestare enorme attenzione per evitare di perdere il capitale investito, sullo sfondo di una fase di ripresa economica che sarà prolungata e incostante.

I settori da considerare e quelli da evitare

Il Covid-19 ha innescato una recessione diversa da ogni altra nella storia, creando un contesto di investimento del tutto unico. “La ripresa ha assunto un’insolita forma a ‘K’, con un ampio divario tra vincitori e vinti tra i vari settori – afferma l’esperto -. Tuttavia, alcuni comparti sono stati colpiti solo temporaneamente, mentre altri sono cambiati irrevocabilmente a livello strutturale: è quindi cruciale tenere a mente anche questa distinzione”.

Ad esempio, secondo Purdy il trend della vendita al dettaglio online continuerà ad accelerare e il consumo di intrattenimento da casa crescerà ancora, mentre il lavoro da remoto non verrà meno ma sarà più contenuto rispetto a oggi. “Di conseguenza, abbiamo una view positiva sui settori packaging e telecomunicazioni”, afferma precisando che, viceversa, le prospettive per il comparto immobiliare commerciale, viaggi di business e venditori al dettaglio tradizionali restano preoccupanti.

L’outlook per i prossimi mesi

Nonostante le buone notizie sul fronte sanitario, per Purdy i danni strutturali all’economia sono più gravi di quanto il mercato sta prezzando. “L’attività sta ribalzando rispetto ai livelli straordinariamente bassi toccati nel periodo di lockdown a inizio anno, ma siamo convinti che l’economia del 2021 non sarà semplicemente un ritorno a quella del 2019: troppe aziende hanno dovuto chiudere e troppi posti di lavoro sono andati perduti in modo permanente”, sottolinea.

Tutto questo, a detta dell’esperto, avrà un impatto duraturo sugli utili aziendali, che costringerà i team di management a concentrarsi sul ripagamento dei debiti e il contenimento dei costi, un comportamento favorevole per gli obbligazionisti ma con risvolti negativi per la crescita.

“In conclusione, il contesto di investimento unico creato dalla pandemia si tradurrà in un aumento della dispersione delle performance sia tra settori che tra singoli emittenti. “Dato che la traiettoria della ripresa è semplicemente imprevedibile, la selezione tra singole obbligazioni oggi è più importante che mai, e la possibilità di avvalersi di una ricerca interna comprensiva per analizzare l’impatto della crisi sui flussi di cassa di ogni singolo emittente rappresenta un valore aggiunto ancora più evidente”, conclude Purdy.

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