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Due titoli per puntare sulla decarbonizzazione

Secondo Mirabaud Am, Linde e Gaztransport & Technigaz sono all’avanguardia sul fronte della decarbonizzazione

La riduzione delle emissioni è diventato uno dei temi più importanti per gli investitori, sia per via dei rischi derivanti dalla transizione verso un’economia a basse emissioni, sia per le enormi opportunità di investimento offerte dalle strategie di decarbonizzazione e dalle tecnologie emergenti.

Secondo l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA), sono necessari investimenti per 131.000 miliardi di dollari per finanziare la transizione energetica necessaria affinché il riscaldamento globale non superi 1,5°C entro il 2050. Ciò equivale a un investimento medio annuo di 4,4mila miliardi di dollari, pari a circa il 5% del prodotto interno lordo globale.

“Le tecnologie per le energie rinnovabili dominano oggi il mercato globale di produzione di energia elettrica, essendo diventate le fonti di elettricità più economiche in molti mercati – sottolinea Anu Narula, head of global equities di Mirabaud Am -. Le tecnologie, i mercati e i modelli di business sono in continua evoluzione, ma le aziende capaci di trovare soluzioni innovative, in grado di essere applicate su larga scala e rapidamente, avranno un significativo vantaggio competitivo a lungo termine”.

Per l’esperto di di Mirabaud Am, in particolare due aziende sono all’avanguardia sul fronte delle loro ambizioni di decarbonizzazione: Linde plc e Gaztransport & Technigaz

“Linde è una delle principali aziende globali specializzata nei gas industriali e per l’ingegneria – spiega -. Il suo modello di business consiste nel trasformare l’aria e altri gas lavorati in soluzioni che supportano i clienti verso una maggior efficienza energetica e nell’utilizzo di risorse. Ad esempio, l’idrogeno di Linde aiuta le raffinerie di petrolio a produrre diesel a bassissimo contenuto di zolfo (Ulsd), che contribuisce a migliorare la qualità dell’aria, migliorando così l’ambiente e la salute umana. L’idrogeno è un fattore chiave per la transizione verso l’energia pulita”.

Narula ricorda le stime dell’Hydrogen Council secondo cui, se tutti i progetti si realizzeranno, gli investimenti totali nell’idrogeno verde supereranno i 300 miliardi di dollari nel 2030, l’equivalente dell’1,4% dei finanziamenti energetici globali. “Linde attualmente dispone della più grande capacità di idrogeno liquido e della più grande rete di distribuzione a livello globale – aggiunge -.  Linde mira a quadruplicare le vendite annuali di idrogeno nei prossimi 10-15 anni. Si è inoltre impegnata a investire fino al 2028 1 miliardo di dollari in iniziative di decarbonizzazione, sponsorizzando tecnologie che riducano il costo dell’idrogeno (la principale barriera all’adozione per la maggior parte dei Paesi) e prevede di triplicarne la produzione nello stesso periodo”.

Gaztransport & Technigaz (GTT) è invece una società di ingegneria leader a livello mondiale, specializzata nel trasporto e nello stoccaggio di Gnl. “GTT sta lavora costantemente su nuove tecnologie di stoccaggio del Gnl e su soluzioni da applicare ad altri gas liquefatti – argomenta l’esperto -. L’azienda gestisce un proprio laboratorio per i test ed è attivamente coinvolta nella ricerca attraverso partnership con società di ingegneria, istituti di ricerca, laboratori e università. Il suo consistente portafoglio di brevetti e i continui investimenti in R&S conferiscono a GTT una posizione di mercato unica. GTT offre anche nuove applicazioni per l’utilizzo del gas naturale liquefatto come carburante, un mercato in crescita”.

“Si prevede che la domanda di Gnl continuerà ad aumentare anche dopo il 2040, soprattutto in Asia, dove i Paesi hanno una produzione interna di gas naturale limitata e mancano infrastrutture per gasdotti. Poiché il Gnl svolge un ruolo sempre più determinante nella transizione energetica, Gaztransport & Technigaz è destinata a trarre notevoli benefici dallo sviluppo di tecnologie incentrate sul Gnl”, assicura Narula.

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