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I titoli su cui puntare a Piazza Affari

Scauri di Lemanik preferisce telecomunicazioni e utilities tricolori. Tra i titoli in portafoglio, Enel, Terna, Snam, Intesa e Danieli 

“Il Recovery Fund segna indubbiamente una svolta significativa per l’Europa e ha eliminato il tail-risk per l’Italia. Tuttavia, dato il forte rimbalzo dei mercati dai minimi di marzo e il fatto che la ripresa economica è ancora troppo debole, restiamo prudenti sui settori bancario e dei consumi, mentre continuiamo a preferire i settori più difensivi e quelli più esposti agli investimenti che saranno finanziati dai piani europei (utilities, telecomunicazioni, infrastrutture/cemento) ed esposti a tendenze strutturali come la trasformazione digitale”. È l’analisi di Andrea Scauri, gestore azionario Italia di Lemanik, che fa il punto su Piazza Affari.

I mercati azionari sono tornati a salire in agosto, con il Nasdaq e l’S&P500 che segnano nuovi record guidati dalla speranza che lo sviluppo di un vaccino Covid-19 possa essere dietro l’angolo, dalla progressiva ripresa post-lockdown dell’attività economica globale, e nonostante il recente aumento delle nuove infezioni in tutta Europa. Ma per il gestore i principali driver di mercato restano le massicce iniezioni di liquidità da parte delle banche centrali e le aspettative per l’adozione di politiche economiche e fiscali espansive da parte dei governi per sostenere le loro economie. “La volatilità dei mercati è rimasta quasi piatta, con l’indice di volatilità Vix a 24 punti, ben al di sotto del picco di marzo ma ancora al di sopra dei livelli pre-Covid”, fa notare

“Riteniamo che la volatilità continuerà a essere relativamente elevata nei prossimi mesi, a causa delle crescenti infezioni da Covid, della scarsa visibilità sull’evoluzione del quadro macroeconomico, oltre che degli sviluppi politici, come le elezioni Usa e le tensioni commerciali Usa-Cina”, aggiunge Scauri.

I tassi di interesse sono saliti leggermente sia negli Stati Uniti che nell’Ue, a causa delle crescenti aspettative di inflazione e una riduzione del volume degli acquisti della Bce in agosto. E il gestore fa notare che il rendimento dei titoli di stato italiani a 10 anni è rimasto sostanzialmente stabile, continuando a beneficiare dell’accordo sul Recovery Fund, del sostegno della Bce e di un rendimento più interessante rispetto agli altri titoli di stato dell’Ue. 

In Europa, il pmi composito, dopo tre aumenti mensili consecutivi, è sceso ed è rimasto al di sotto delle aspettative, indicando una perdita di slancio nel rimbalzo iniziale post-lockdown a forma di V. Questo calo, a detta di Scauri, è attribuibile principalmente ai servizi, mentre l’industria manifatturiera continua a godere degli effetti di un aumento della produzione e dell’acquisizione di ordini. Tuttavia, il fatto che l’indice principale ed entrambe le sue componenti siano ancora superiori a 50 suggerisce che l’attività è ancora in crescita, solo a un ritmo più lento rispetto a luglio. Negli Stati Uniti, invece, il pmi ha continuato a crescere, raggiungendo il livello più alto degli ultimi 18 mesi con un miglioramento sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi. 

“In un contesto simile, restiamo largamente posizionati sul settore delle utilities e delle infrastrutture. Questo alla luce delle recenti indicazioni della Fed, con aspettative di accettazione di inflazione mediamente al 2% (e non puntuale al 2%, implicitamente accettando picchi sopra al 2%) – sottolinea Scauri -. Assumendo un atteggiamento sempre accomodante da parte delle banche centrali, lo scenario che si prefigura è quello di tassi reali negativi, ossia lo scenario migliore per ‘dividend play’ sostenibili quali le utilities e i business infrastrutturali. Restiamo invece prudenti sul settore dei consumi e su quello bancario”.

“Per l’Italia a livello di singoli nomi – conclude il gestore – l’unica posizione significativa sui titoli finanziari è rappresentata da Banca Intesa, l’unica banca in grado di garantire rendimenti sia in termini di re-rating del titolo che di dividendo. La posizione sulle utilities si concentra su Enel, Terna e Snam Rete Gas. Tra i nomi small e mid-cap, abbiamo iniziato a costruire una posizione su Danieli, sulla scia delle aspettative di un’entrata ordini di materiale correlata alla sostituzione degli altiforni ad alta emissione nell’industria siderurgica”.

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