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Il futuro è nei trend strutturali

Indagine Invesco: Internet, healthcare ed e-commerce sono i preferiti dagli italiani. E cresce l’interesse per le soluzioni Esg

Internet, e-commerce e salute sono i trend da cavalcare da qui in avanti secondo gli investitori italiani, che durante le turbolenze provocate dal Covid hanno dimostrato di avere nervi saldi e consapevolezza, tanto che l’84% si dice pronto a investire, seppure con una moderata propensione al rischio. È quanto emerge dall’indagine commissionata da Invesco e condotta da Eumetra, stando alla quale cresce anche l’attenzione alla sostenibilità in campo finanziario.

“Per investire ci vogliono orizzonti
concreti e credibili”

La ricerca ha messo a confronto 803  investitori con 301 consulenti a un anno dall’inizio della pandemia, rivelando quanto, in un momento drammatico senza precedenti, gli italiani abbiano dimostrato di aver ben chiaro cosa significhi investire. La prima necessità, infatti, per il 26% degli intervistati è il desiderio di studiare e informarsi di più prima scegliere, seguita da quello di diversificare (25%) e di essere più razionale (23%). Non solo: nonostante oltre un anno di social distancing e video call, gli italiani mostrano anche di riconoscere il valore cruciale di un buon consulente (13%), a testimonianza che nei momenti difficili i rapporti umani e professionali di qualità si rivelano fondamentali.

“L’84% degli investitori vuole mantenere
un orientamento alla crescita
nei prossimi 2-3 anni”

E in un Paese in cui si rileva da sempre un’enorme liquidità sui conti correnti, tendenza acuita dalla pandemia, l’indagine mostra appunto che oltre 4 su 5 (l’84% del campione) sono orientati a far crescere il loro patrimonio nel prossimo futuro (2-3 anni). Una crescita prudente e non orientata al rischio eccessivo, che si sposa con la convinzione che sia comunque utile disporre di una liquidità maggiore rispetto al solito (nel 55% dei casi). Ciò che balza agli occhi è che questa predisposizione all’investimento, per compiersi, ha bisogno di motivazioni sufficientemente credibili: l’investitore italiano si dimostra quindi poco sensibile al globale andamento positivo dei mercati, cerca motivazioni più solide nel tempo.

Quali? Storytelling, innovazione, trend strutturali di lungo periodo e impatto. Motivazioni, insomma, che mettono ancora una volta al centro l’individuo e i suoi bisogni, compreso quello di capire in cosa si sta investendo e di contribuire a un mondo migliore, dandogli un senso nella sua utilità sociale ed economica. In questo scenario diventano determinanti le capacità di raccontare, appassionare e  coinvolgere e quella di ascoltare e trasformare le strategie di investimento in risposte concrete a necessità e obiettivi familiari.

Per quanto riguarda i trend strutturali, questi vengono identificati come uno dei pilastri della saggezza finanziaria e i più noti sono quelli che maggiormente hanno impattato le nostre vite negli ultimi mesi: internet, e-commerce e salute. Per l’86% degli intervistati tutto ciò che attiene all’universo digitale aumenta la sostenibilità nel mondo e per l’89% crea valore per l’economia. Anche il trend Esg viene valutato un miglioratore del mondo dall’81% del campione e, a seguito della pandemia, i criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance hanno mostrato un’evoluzione, e oggi ci si aspetta che la sostenibilità salvi il mondo (riscaldamento globale 44%) e migliori la gestione delle risorse scarse (41%). L’healthcare, dopo il digital, è il trend più noto: la sua utilità sociale immediata porta l’85% del campione a legarlo al miglioramento del mondo e l’89% ne percepisce la creazione di valore per l’economia e le imprese.

Rita Schirinzi

“La nostra ricerca mette in luce un cliente/investitore nuovo – sottolinea Rita Schirinzi, head of marketing Italy di Invesco – che si aspetta racconti di grande concretezza e pragmatismo, anche quando si parla di valori (come nel caso delle soluzioni Esg). Se lo aspetta da tutti i settori, da tutte le imprese e la finanza non fa, né farà eccezione. Se il mondo finanziario accetterà questa sfida ed affiancherà alla propria cultura e strumentazione finanziaria approcci e dimostrazioni sulla effettiva concretezza ed impatto su società ed economia delle sue soluzioni di investimento, svolgerà anche quel ruolo sociale che si era in passato perso nelle nebbie delle precedenti crisi finanziarie”. 

“Aiutare le famiglie ad investire, per migliorare il proprio patrimonio, aiutando economia reale, società ed ambiente è il vero modo per riscoprire il senso e lo scopo dell’industria finanziaria dei suoi protagonisti”, conclude Schirinzi.

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