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Investimenti, meglio la velocità o la costanza?

Attraverso una simulazione, Gimme5 mostra come la costanza premi l’investitore, anche quando a prima vista l’istinto suggerirebbe di fermarsi

Il dilemma è di quelli che si ripropongono ciclicamente: per aver successo negli investimenti è meglio essere veloci o essere costanti? Da questo questito, poi, quando ci si approccia al mondo degli investimenti, in particolare se si è alle prime armi, possono sorgerne altri, come: è giusto investire solo nelle fasi di crescita dei mercati oppure è bene farlo anche in quelle di discesa? È meglio investire tutto in un’unica soluzione oppure piccole somme in momenti diversi?

Domande più che mai lecite, soprattutto alla luce delle conseguenze che la pandemia da Covid-19 ha determinato sui mercati, facendo registrare nell’ultimo anno livelli di volatilità elevati a cui non si assisteva da tempo (dal 30 al 40% per l’indice domestico Ftse Mib). Gimme5, la soluzione digitale per la gestione del denaro che permette di accantonare piccole somme, a partire da 5 euro al mese, attraverso smartphone e investirle in un fondo comune di investimento, mostra attraverso una simulazione pratica il giusto comportamento da adottare in una situazione di caduta dei prezzi dei titoli.

Gli esperti di Gomme5 hanno preso dunque in considerazione i diversi stili di investimento che due investitori hanno seguito nel periodo compreso tra febbraio 2020, quando la pandemia da Covid-19 ha determinato il crollo dei mercati, fino alle prime settimane di febbraio 2021: l’investitore A ha investito 100 euro a inizio 2020 e, quando si è verificata la caduta dei mercati, ha scelto di non disinvestire, sapendo che sarebbe andato incontro a una perdita sicura, ma neanche di versare altro denaro almeno fino a che i mercati non fossero tornati al livello iniziale; l’investitore B, oltre ai 100euro iniziali ha deciso invece di continuare a investire con costanza 5 euro ogni settimana.

Ebbene, stando ai risultati della simulazione, il primo investitore (A), a causa della caduta dei mercati e della sua decisione di rinunciare a investire altro denaro, partendo da un capitale iniziale di 100 euro, dopo 12 mesi si ritrova 95,46 euro, sostenendo così una perdita del 5%.

Il secondo (B), che non si è fatto prendere dal panico e che, anche con il crollo dei mercati, con calma e costanza ha continuato a investire, a fronte di un investimento di 360 euro, dopo un anno si ritrova ben 405,80 euro: ha ottenuto un guadagno del 13%. Insomma, tra i due approcci, è l’investitore B ad aver seguito la strada migliore.

“Appare evidente come, anche in un arco temporale limitato (preso al solo scopo esplicativo), due stili di investimento di questo tipo portino a risultati completamente diversi – spiegano glia analisti -. Se la simulazione fosse stata impostata su un arco temporale più lungo, tipico di un investimento in fondi comuni, molto probabilmente avrebbe evidenziato ancora di più il valore centrale della costanza”.

Insomma, come comportarsi di fronte a una caduta dei mercati? “Nel mondo degli investimenti – rispondono gli esperti -, per trarre valore, è fondamentale la costanza e non farsi influenzare dagli accadimenti temporanei che possono sconvolgere i mercati, perché nel lungo periodo questi sono sempre destinati a crescere. In fase di caduta, infatti, vendendo le proprie posizioni si cristallizzerebbe una perdita che non sarebbe più recuperabile, smettendo di investire, invece, si rinuncerebbe a possibili opportunità di guadagno”. 

“Come dimostra questo semplice esempio – concludono -, investendo piccole somme di denaro con regolarità nel tempo, si possono cogliere le occasioni offerte dal mercato di comprare a sconto, ovvero acquistare a prezzi ribassati titoli di valore, andando poi a guadagnarci quando questi risaliranno. Inoltre, una pianificazione incentrata sulla costanza permette di ridurre al minimo i potenziali rischi legati all’investimento (comprando in momenti sempre differenti, il prezzo di acquisto viene costantemente mediato) e di beneficiare della forza dell’interesse composto”.

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