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La Bce tira dritto, ma i rischi su banche e crescita incombono

Per Union Bancaire Privée, Lagarde si è attenuta alla decisione di aumentare i tassi di 50 punti base, ma potrebbe essere costretta a diventare più flessibile sulla liquidità

La Bce ha deciso di alzare i tassi di riferimento di 50 punti base per le restanti preoccupazioni sull’inflazione, ma ha espresso fiducia nella resilienza del settore bancario. Il comunicato si è concentrato su un indice dei prezzi “troppo alto per troppo tempo” e ha sottolineato la determinazione della banca centrale a riportarlo al 2%. Il dato core è considerato troppo alto e i segnali di allentamento sono limitati. I tre tassi chiave sono stati quindi aumentati di 50 punti base (operazioni di rifinanziamento principali al 3,50%, operazioni di rifinanziamento marginale al 3,75% e tassi di deposito al 3,0%). E l’Eurotower ha ribadito di essere dipendente dai dati nella sua strategia sui tassi.

“In base all’attuale scenario macro di base adottato dalla Bce, la banca centrale dovrebbe continuare ad aumentare i tassi. Le prospettive di mercato sui tassi terminali sono rimaste vicine o appena inferiori al 4%”, osserva Patrice Gautry, chief economist di Union Bancaire Privée.

Per l’esperto dal momento che la decisione sui tassi è poco flessibile a fronte delle attuali turbolenze dei mercati, l’istituto centrale ha dichiarato di essere pronto a reagire se necessario per preservare la stabilità finanziaria attraverso un sostegno alla liquidità, se sarà necessario a causa delle crescenti incertezze. “La Bce – sottolinea – ha anche affermato che il settore bancario è resistente, con posizioni solide in termini di capitale e liquidità. Il vicepresidente De Guindos ha affermato che le esposizioni delle banche europee nei confronti delle piccole banche statunitensi e di Credit Suisse sono limitate e non concentrate, senza particolari fragilità. Questa posizione presuppone che le recenti decisioni della Fed e della Banca Nazionale Svizzera siano sufficienti a stabilizzare i mercati e le banche in crisi e a evitare qualsiasi problema di liquidità nelle banche europee”. 

Secondo Gautry, probabilmente le future decisioni in materia di liquidità (Tltro e Quantitative Tightening) potrebbero essere ammorbidite per essere certi che i vincoli ai settori bancari non aumentino troppo, in aggiunta agli ulteriori aumenti dei tassi di riferimento.

“Le nuove stime di crescita e inflazione presentate dalla Bce – fa notare – si basano su prezzi dell’energia più bassi, meno pressioni sull’industria e minori vincoli al potere d’acquisto e alla ripresa della fiducia. La recessione dovrebbe essere evitata, mentre l’inflazione impiegherà tempo per tornare al 2% (nel 2025). Tuttavia, le situazioni geopolitiche e i crescenti rischi finanziari e di controparte potrebbero accelerare un rallentamento della domanda interna attraverso la riduzione dell’offerta e della domanda di credito, generando una potenziale recessione trimestrale o lieve piuttosto che lo scenario di stabilizzazione presentato dalla Bce”.

Insomma, Christine Lagarde si è attenuta alla decisione di aumentare i tassi di 50 punti base, ma secondo Gautry i maggiori rischi di ribasso sulla crescita e sul credito potrebbero obbligarla a essere più flessibile sulla liquidità. “In particolare se vuole aumentare ulteriormente i tassi in aprile, maggio e giugno”, conclude.

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