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L’azionario potrebbe prendersi una pausa

Per Axa Im a breve ci sarà volatilità, ma le azioni restano ancora l’asset class più attraente

Finora due fattori hanno continuato a sostenere il rialzo del mercato azionario: risultati societari spesso superiori alle attese e il mantenimento, per ora, delle politiche monetarie accomodanti. All’orizzonte però molti addetti ai lavori iniziano a cogliere segni di stanchezza, come se gli investitori cominciassero ad esaurire le motivazioni d’ottimismo. “Se aumentasse il timore sul rischio inflazione e quindi sulla necessità di adeguare le politiche monetarie, la prospettiva di un rialzo dei tassi potrebbe portare a una compressione dei multipli di valutazione”, afferma Gilles Guibout, gestore del fondo Axa Wf Framlington Italy di Axa Investment Managers.

Secondo l’esperto, ad aprile i risultati trimestrali spesso superiori alle attese hanno rassicurato gli investitori sul vigore della ripresa economica, mentre contemporaneamente le banche centrali e i governi hanno ribadito la necessità di continuare le politiche accomodanti. “La combinazione di questi fattori ha continuato ad alimentare il rialzo del mercato azionario e, d’altra parte, un leggero rallentamento di quello obbligazionario – sottolinea -. Tuttavia, sembrano emergere alcuni segnali di stanchezza che potrebbero far pensare che la corsa del mercato azionario possa esaurirsi”.

A livello europeo, fa infatti notare il gestore, ci sono state società che, nonostante i buoni risultati trimestrali, dopo un rialzo in apertura di contrattazioni, hanno poi chiuso quasi alla pari. “Possiamo interpretarlo come un segno che vi sia una certa stanchezza da parte degli investitori e che, per continuare a salire, il mercato abbia bisogno di qualcosa di più delle buone notizie sul fronte degli utili societari o delle misure a supporto dei mercati e dell’economia”, sottolinea.

Quindi secondo Guibout il rialzo del mercato azionario potrebbe prendersi una pausa, data la stanchezza che sembra cominciare ad emergere. Infatti, la reazione dei titoli all’annuncio di risultati trimestrali superiori alle attese si fa di volta in volta più contenuta mentre, al contrario, la minima delusione innesca un forte ribasso.

“Al tempo stesso tuttavia – aggiunge – l’accelerazione della crescita degli utili e dell’attività economica del secondo trimestre potrebbe alimentare i timori degli investitori su un possibile ritorno dell’inflazione e quindi sulla necessità di adeguare le politiche monetarie. Questo potrebbe far temere un rialzo dei tassi e portare a una compressione dei multipli di valutazione”.

“Ma la nostra strategia punta sui fondamentali – conclude quindi il gestore -. A breve ci possiamo aspettare volatilità, che va affrontata, ma le azioni restano ancora l’asset class più attraente. E una correzione del mercato potrebbe anche essere sana. Noi restiamo focalizzati sullo stock picking, valutando ogni giorno le nostre posizioni e privilegiando le società che offrono reali potenzialità di crescita del fatturato e/o dei margini, unica garanzia della capacità di generare risultati e pagare dividendi nel tempo”.

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