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Tutte le opportunità del mercato indiano

Per Comgest, nonostante qualche difficoltà nel breve periodo, il mercato indiano resta un investimento strutturale a lungo termine. Ecco i titoli a cui guardare

Il contesto globale per il mercato indiano si è rivelato arduo, in particolare a causa dei rialzi dei prezzi dell’energia e delle materie prime legati alla guerra russo-ucraina. La banca centrale indiana ha inoltre aumentato i tassi di riferimento di 40 pb a maggio e di 50 pb a giugno, portandoli al 4,9%. La quota di riserva di liquidità è stata inoltre incrementata di 50 pb. Il governo ha poi ridotto alcune accise (soprattutto sui carburanti) e aumentato i sussidi sui fertilizzanti nell’intento di contrastare l’inflazione. Sono state inoltre introdotte alcune imposte sugli extraprofitti realizzati dalle imprese produttrici di materie prime, tra cui i carburanti destinati all’esportazione.

D’altro canto, come fa notare Bhuvnesh Singh, gestore azionario Asia ex Japan e India di Comgest, gli utili si sono dimostrati resilienti e il consenso per gli utili dell’indice Msci India sono rimasti solidi da inizio anno. “La riduzione dei crediti deteriorati delle banche, il miglioramento della situazione patrimoniale delle grandi aziende e le politiche governative orientate alla crescita sono fattori positivi cruciali che a medio termine dovrebbero favorire una crescita dei rendimenti e un aumento della spesa in conto capitale”, assicura.

“PVR Limited, uno dei principali operatori dei cinema multisala in India, ha fornito uno dei maggiori apporti alla performance da inizio anno – argomenta Singh -. Ora che i cinema stanno riaprendo, c’è anche una maggiore disponibilità di contenuti. I livelli dei ricavi della società si stanno normalizzando, mentre i costi sono stati ottimizzati. L’imminente fusione di PVR con Inox, altro proprietario di cinema multisala in India, potrebbe rivelarsi positiva per effetto delle economie di scala.

Il gestore segnala poi che anche Varun Beverage, società che si occupa dell’imbottigliamento di Pepsi in India, ha messo a segno un’altra performance notevole. “Il fatturato di Varun relativo alle bevande analcoliche evidenzia una tendenza stagionale, caratterizzata dal picco di vendite nel trimestre estivo che termina a giugno e dal livello minimo nel trimestre che si chiude a dicembre, generalmente in perdita – chiarisce -. Per la prima volta, Varun ha realizzato una forte crescita e ha conseguito un utile nel trimestre chiuso a dicembre 2021. Nel Nord dell’India l’estate è stata particolarmente dura quest’anno, il che dovrebbe favorire l’aumento delle vendite di bevande analcoliche durante il proficuo trimestre”.

“Durante il periodo – aggiunge – abbiamo aperto una posizione in CMS Info Systems, che si occupa di servizi di gestione della liquidità. La società presenta un modello di business stabile con un potenziale di crescita in quanto le istituzioni finanziarie ricorrono sempre di più all’outsourcing e CMS si sta espandendo anche in altri servizi collegati”.

Nonostante qualche difficoltà nel breve periodo, Singh è insomma convinto che il mercato indiano resti un investimento strutturale a lungo termine. “Le politiche governative sono orientate a favore dell’attività economica, la situazione patrimoniale delle imprese è solida e il clima dei consumi resta positivo. L’India dovrebbe inoltre beneficiare di un riallineamento delle catene di fornitura mondiali e della crescente formalizzazione dell’economia”, evidenzia.

Per il gestore, l’eterogeneità del mercato azionario indiano offre inoltre una ricca selezione di titoli. “La nostra attenzione per i titoli quality growth ci ha indotti a selezionare società che dovrebbero essere in grado di destreggiarsi nonostante il contesto di aumento dei tassi d’interesse”, conclude.

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