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Un 2021 roseo per l’high yield: ecco i settori su cui puntare

Jewell (BlueBay Am) è ottimista e vede ottime occasioni nei comparti legati al tempo libero domestico e tra le banche italiane

Vaccino, elezioni Usa, supporto delle banche centrali: per Justin Jewell, senior portfolio manager di BlueBay Asset Management, tutto fa pensare che il 2021 sarà un anno positivo per il mercato high yield. Certo, nei prossimi mesi si dovrà fare i conti con la volatilità e i rischi all’orizzonte restano, ma ci sono tante opportunità da cogliere per gli investitori, soprattutto tra gli emittenti più colpiti nel primo e secondo trimestre del 2020 nei settori legati al tempo libero domestico. E in Italia, focus sulle banche.

Qual è il vostro outloook per il mercato high yield europeo per i prossimi mesi?

“Il nostro outlook per il resto dell’anno resta positivo. Dopo le elezioni Usa dovremmo vedere maggiori supporti fiscali, oltre a progressi sul vaccino. Naturalmente, ci saranno dei movimenti nei prossimi due-tre mesi, che potrebbero essere volatili vista la reintroduzione dei lockdown in Europa e l’aumento dei casi negli Usa. L’evidenza porta a essere ragionevolmente ottimisti sul fatto che il 2021 sarà un anno di ripresa, con un ritorno alla normalità grazie alla possibile diffusione di un vaccino entro metà anno. Ci aspettiamo che gli spread possano restringersi dai 490 pb attuali ai 400-450 entro la fine dell’anno”.

Quali sono le aree e i settori più attraenti al momento in Europa e per quale motivo?

“I settori più attraenti in Europa al momento restano gli emittenti che sono stati più colpiti nel primo e secondo trimestre del 2020. Ci sono ancora diversi emittenti che vengono scambiati a prezzi distressed nei settori legati al tempo libero domestico (palestre, locali, gaming) che sembrano avere del potenziale per il 2021. Questi emittenti non rappresentano ancora una percentuale consistente del portafoglio, a causa dello stress che le aziende in questione stanno affrontando, ma valutiamo costantemente il momento giusto per investire in tal senso. Nel prossimo trimestre ci aspettiamo di aumentare in modo selettivo la nostra esposizione a questi settori, via via che il percorso della ripresa diventerà più chiaro. Abbiamo fatto piccoli investimenti di recente, ma si tratterà comunque di una transizione di più lungo termine”.

L’Italia offre opportunità interessanti al momento?

“In Italia vi sono delle opportunità interessanti, soprattutto nel settore bancario. Il supporto sistemico fornito dai programmi di acquisto di asset rappresenta un chiaro vento favorevole e continuiamo a trovare valutazioni interessanti su base relativa. Nel settore corporate al momento non vediamo valutazioni degne di nota rispetto alle opportunità in altri Paesi. Nel fondo BlueBay Global High Yield Bond al momento siamo in leggero sovrappeso sugli emittenti italiani”.

Qual è la vostra opinione sulle misure di supporto della Bce? Come stanno impattando sulle prospettive per i mercati high yield?

“L’ingente supporto della Bce degli ultimi 3 anni, oltre al sostanziale supporto negli Usa, ha abbassato le curve dei rendimenti, creando una dinamica tecnica positiva per i mercati high yield. I nuovi stimoli statunitensi quest’anno hanno innescato afflussi nel Paese, mentre i flussi in Europa sono stati meno ingenti, dato che i tassi sono bassi da molto tempo. Nel medio termine continuiamo ad aspettarci una politica monetaria fortemente accomodante, che risponderà alle esigenze di reddito degli investitori e manterrà un alto livello di domanda da parte degli investitori per il credito high yield a breve durata”.

Qual è stato l’impatto generale della pandemia su questo segmento?

“A causa dell’ampia gamma di settori nel mercato high yield europeo, l’esperienza degli emittenti nel corso della pandemia è stata di varia natura. Alcuni comparti hanno avuto un impatto minimo e un piccolo numero di aziende ha persino performato bene in questo periodo. Molte aziende hanno invece subito uno stress estremo, con il venire meno dei ricavi a causa dei lockdown nazionali. Nonostante ciò, ci ha rassicurato il fatto che, con la fine delle chiusure, molte aziende hanno registrato utili positivi nel secondo trimestre, dato che ciò evidenzia l’esistenza di una domanda repressa da parte dei consumatori e che i modelli di business delle aziende non sono stati danneggiati”.  

Quali sono i principali rischi di questo periodo di incertezza?

“Senza l’intervento e le misure di supporto è quasi certo che il mondo avrebbe visto un significativo numero di default nei mercati high yield. Le aziende non avevano liquidità e, alla luce delle nuove condizioni ‘normali’ del mercato, non avrebbero avuto accesso al capitale che necessitavano per sopravvivere. Il rischio principale a nostro avviso è rappresentato da un affievolimento delle misure di supporto, legato alla necessità dei governi di adottare politiche più restrittive per motivi di salute pubblica. Finora l’unico rischio che abbiamo visto è stato che il Regno Unito decidesse di non fornire supporto pubblico, anche se ha poi deciso di erogare misure per aiutare aziende e individui nel secondo lockdown. In Europa i governi hanno mantenuto un framework consistente per supportare i settori più colpiti dalla pandemia”.

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