Per un investimento a rischio medio/medio basso come il P2P Lending, è consigliabile allocare una percentuale compresa tra il 10% e il 35%
In un buon portafoglio, lo spazio dedicato al P2P Lending dovrebbe essere quello che si dedica agli investimenti a rischio medio/medio-basso. Diciamo che, nella maggioranza dei casi si potrebbe allocare una percentuale da un minimo del 10% fino a un massimo del 25% del proprio portafoglio.
Qualora il P2P Lending fosse l’unico investimento nel segmento a rischio medio/medio-basso il tetto massimo potrebbe arrivare anche a un 30-35% del totale. Se si usano più piattaforme, questa percentuale andrà smezzata tra quelle scelte.
Il consiglio è iniziare dividendo in parti uguali, disinvestendo poi progressivamente da quelle che performano peggio per andare ad aumentare l’investimento su quelle che performano meglio.
Ma questo non è l’unico criterio di diversificazione. C’è poi da considerare come diversificare l’investimento sulla singola piattaforma, ovvero come splittare la porzione dedicata al P2P Lending su più quote.
Se si hanno disponibilità economiche da buone a discrete e si vuole attuare una strategia più aggressiva, è consigliabile dividere il capitale totale da investire. Una base sarà allocata in prodotti a rischio minimo (come i prestiti dell’area “Verde” su Prestiamoci). La restante parte può essere impegnata in investimenti più rischiosi, che però potranno generare guadagni extra, aumentando il rendimento medio.
Nel momento in cui, invece, non si conosce bene questo settore, è consigliabile sempre dividere l’investimento in più quote prestito, che consentono comunque di ottenere guadagni di tutto rispetto con rischi estremamente contenuti.
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