Le rate dei finanziamenti a tasso variabile sono destinate a salire ancora di circa 20 euro al mese. Il rincaro dal 2021 è di 295 euro
L’aumento dei tassi d’interesse di 25 punti base deciso dalla Bce, il settimo consecutivo in meno di un anno, rappresenta una nuova mazzata per i mutui. Le rate dei finanziamenti a tasso variabile sono infatti destinate a salire e sottoscrivere ora un nuovo finanziamento risulterà inevitabilmente più oneroso.
Mutui variabili, rata su di circa 20 euro
Secondo le stime del Codacons, il nuovo rialzo dei tassi porterà a un rincaro medio di 20 euro a rata per le famiglie italiane con un mutuo a tasso variabile. Ma occorrerà ovviamente attendere le prossime settimane per capire come il mercato risponderà al ritocco dei tassi per avere cifre più precise. “Negli ultimi giorni l’EuriborL'Euribor (Euro Inter Bank Offered Rate) è il tasso interba... Leggi, indice di riferimento dei mutui a tasso variabile, si è attestato attorno al 3,09% per quello a 1 mese, 3,27% quello a 3 mesi: se l’aumento deciso dalla Bce dovesse essere traslato interamente sul mercato, l’EuriborL'Euribor (Euro Inter Bank Offered Rate) è il tasso interba... Leggi salirebbe a quota 3,34% (quello a 1 mese), 3,52% quello a 3 mesi”, stimano dall’associazione.
Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile è destinata quindi a salire tra i 15 e i 25 euro per effetto della decisione della Bce, analizza il Codacons.
Un rincaro di 295 euro rispetto al 2021
Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea a partire dallo scorso anno, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra i 225 e i 295 euro rispetto a quanto pagato nel 2021. Con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +2.700 e + 3.540 euro all’anno. E non è certo un caso, secondo il Codacons, se nell’ultimo anno ben 2,4 milioni di famiglie con un mutuo a tasso variabile hanno dichiarato difficoltà nel pagamento delle rate.
Mutui, una stangata per le famiglie
Anche l’Unione Nazionale Consumatori stima un ulteriore aumento delle rate di una ventina di euro. “Una stangata. Considerando l’ultimo TaegIl Taeg, ovverto il tasso effettivo globale, è l’indicato... Leggi comunicato da Bankitalia, l’importo e la durata media di un mutuo, un rialzo dei tassi corrisponde, nel caso di un pieno trasferimento sull’EuriborL'Euribor (Euro Inter Bank Offered Rate) è il tasso interba... Leggi, ad un aumento della rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, pari a 19 euro al mese. Una mazzata annua pari a 228 euro”, afferma il presidente Massimiliano Dona. “Un rincaro che, nel caso di piano di ammortamento alla francese, vale per chi ha sottoscritto da poco il contratto e ha ancora una quota di interessi molto alta, ma che ovviamente cala man mano che il mutuo si avvicina alla fine e si paga quasi soltanto la quota capitale”, aggiunge.
Le previsioni del mercato: picco a settembre
Guardando alle aspettative di mercato (Futures sugli EuriborL'Euribor (Euro Inter Bank Offered Rate) è il tasso interba... Leggi aggiornate al 26 aprile 2023) emerge come gli aumenti potrebbero continuare ancora. Gli esperti di Facile.it prevedono che l’EuriborL'Euribor (Euro Inter Bank Offered Rate) è il tasso interba... Leggi a 3 mesi non smetterà di salire raggiungendo il suo picco a settembre 2023 con un valore intorno al 3,76%. Se queste previsioni fossero corrette, il tasso del mutuo medio preso in esame supererebbe la soglia psicologica del 5%, con una rata di circa 737 euro, vale a dire oltre 280 euro in più rispetto a quella di gennaio 2022.
Da qui in poi, sempre secondo le aspettative, la tendenza dovrebbe invertirsi e i tassi iniziare a calare. Tanto è vero che le quotazioni di giugno 2024 stimano l’EuriborL'Euribor (Euro Inter Bank Offered Rate) è il tasso interba... Leggi a 3 mesi intorno al 3,22%, vale a dire una rata mensile pari a 698 euro.
Che mutuo scegliere oggi?
Per gli aspiranti mutuatari che sono alle prese oggi con la scelta del mutuo, quale tasso conviene sottoscrivere? In questo periodo le banche stanno spingendo sui tassi fissi, soprattutto quelli di lunga durata. Ciò si traduce in spreadNel mondo dei prestiti, per spread si intende il ricarico ch... Leggi bassi e tassi finali (TANIl Tan, ovvero il tasso annuale nominale, è il tasso che in... Leggi) estremamente competitivi. Se uniamo anche la prospettiva di crescita dei tassi variabili, è evidente come in questa fase la prima opzione da valutare sia quella del mutuo a tasso fisso, che non solo garantisce la stabilità della rata ma, dati alla mano, è addirittura più conveniente rispetto alla rata di partenza di un mutuo variabile.
“Naturalmente non c’è in assoluto una scelta migliore rispetto ad un’altra – continuano gli esperti di Facile.it -. Proprio per questo il consiglio è quello di confrontare le diverse opzioni presenti sul mercato e farsi aiutare da un consulente in grado di indirizzarci verso la soluzione migliore per le nostre esigenze”.
Calano le richieste di mutui
L’atra faccia della medaglia è poi anche il calo di richieste per i mutui. “L’aumento dei tassi dei mutui ha un effetto sull’importo medio richiesto che, come emerge dai nostri dati, a partire dalla metà dello scorso anno ha iniziato a diminuire arrivando, ad aprile 2023, a circa 126.000 euro. Vale a dire il 9,7% in meno rispetto allo stesso mese del 2022”, spiega Ivano Cresto, managing director prodotti di finanziamento di Facile.it. Per l’esperto in alcuni casi è l’aspirante mutuatario che, pur di non rinunciare all’acquisto, sceglie di orientarsi su un importo più contenuto per alleggerire la rata mensile. In altri è la banca stessa che è costretta a ridimensionare la richiesta per preservare il rapporto rata/reddito.
“Significativo è anche il dato sul reddito medio dei richiedenti mutuo che, in modo apparentemente controintuitivo, è salito in dodici mesi dell’8%. Passando da circa 2400 euro di aprile 2022 a circa 2600 euro di aprile 2023. In questo caso, però, l’incremento non è necessariamente legato ad un reale aumento degli stipendi, ma al fatto che i richiedenti a basso reddito, a causa dell’attuale situazione economica, spesso scelgono di rimandare l’acquisto della casa e pertanto a presentarsi in banca solo coloro che, in media, hanno una retribuzione più elevata”, conclude Cresto.