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Polizza vita, la Temporanea caso morte

polizza vita temporanea caso morte

Che cos’è la polizza vita temporanea caso morte, quanto costa e come detrarre i premi pagati per tutelare la propria famiglia

La polizza vita temporanea caso morte (Tcm) è un modo per tutelare la famiglia se venisse a mancare un reddito importante. È un contratto di assicurazione sulla vita che prevede il pagamento di un capitale al beneficiario nel caso in cui l’assicurato muoia o diventi invalido totale permanente, sia per infortunio sia per malattia.

La polizza vita temporanea caso morte prevede il pagamento della somma assicurata nel caso in cui l’imprevisto avvenga nel corso della durata del contratto.

Se la polizza scade senza che si verifichino imprevisti, i premi versati alla compagnia non vengono restituiti. Può sembrare un costo a perdere, ma di fatto si tratto di una forma di protezione nei confronti delle persone più care.

Inoltre la polizza vita temporanea caso morte ha un altro vantaggio: assicura dal primo giorno di validità della polizza con l’intera somma assicurata sia che l’imprevisto avvenga dopo qualche mese sia che avvenga dopo molti anni dalla firma del contratto.

Questa è la grande differenza tra una polizza vita temporanea caso morte e i prodotti di accumulo o risparmio. Con un prodotto di risparmio, come per esempio un fondo pensione, ci vogliono molti anni per accumulare una somma importante che possa essere utile alla famiglia in caso di imprevisto.

Proprio per questo la polizza vita temporanea caso morte è il modo migliore per tutelare la famiglia, specialmente se il proprio reddito è quello che contribuisce di più al tenore di vita del nucleo familiare. Ma una Tcm è indicata anche per chi ha figli piccoli.

Quanto costa una polizza vita temporanea caso morte

I costi di una polizza vita temporanea caso morte variano in base a diversi fattori, tra cui la durata dell’assicurazione, la somma assicurata e le coperture scelte.

Inoltre, sulla quantificazione del premio incidono anche le “caratteristiche” dell’assicurato, come per esempio l’età (il costo aumenta all’aumentare dell’età), lo stato di salute e lo stile di vita. Ciò che invece non incide sul costo della polizza è il beneficiario.

Mediamente, la polizze vita temporanea caso morte è tra le assicurazioni dal costo più contenuto.

Come si detrae la polizza vita caso morte

La polizza vita temporanea caso morte è tra i pochi prodotti assicurativi per cui è possibile beneficiare ancora della detrazione fiscale. In particolare, per questo tipo di prodotto si può detrarre fino al 19% degli importi versati per la copertura assicurativa e fino a un massimo di 530 euro.

Per le polizze più recenti, ovvero quelle stipulate dal 1 gennaio 2001 in poi, la detrazione si applica nel caso in cui sono presenti le garanzie decesso e invalidità permanente (non inferiore al 5%) e limitatamente a i premi relativi a queste coperture.

Diversamente, i premi delle assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni stipulati o rinnovati precedentemente al 31 dicembre 2000 sono detraibili integralmente, purché si tratti di polizze di durata almeno quinquennale e, la polizza non preveda la possibilità di concessione di prestiti all’assicurato.

Dal 2016 è prevista un beneficio fiscale migliorativo per le polizze di persone con disabilità grave. I premi assicurativi relativi alle polizze vita per tutelare persone con disabilità grave, accertata con i necessari passaggi legali, possono essere detratti con un tetto massimo che sale, in questo caso, a 750 euro.

Per beneficiare della detrazione del 19% è necessario dichiarare i costi sostenuti per le polizze che ne hanno diritto in fase di denuncia dei redditi.

Per le polizze vita e infortuni stipulati a partire dal 2001, è necessario individuare la parte di premi pagati nell’anno effettivamente detraibile. Questo può essere fatto grazie alla documentazione che le compagnie, nei primi mesi dell’anno, inviano ai contraenti, spedendola per posta o e-mail oppure mettendola a disposizione nelle aree riservate on-line dei siti web.

Una volta stabilito quanto si è pagato e quindi una volta individuato il tetto massimo detraibile, non resta che indicare nel modello 730 o Unico il codice relativo alla tipologia di polizza stipulata. In particolare, così come riportato dalla Legge numero 124 del 28 Ottobre 2013, occorre indicare: Codice 35 per polizze vita e infortuni stipulati o rinnovati fino al dicembre 2000, Codice 36 per le polizze vita e infortuni stipulati a partire dal 2001.

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La guida è stata realizzata in collaborazione con MetLife

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