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Polizza vita, tutelare il convivente

Polizza vita convivente

Con una polizza vita è possibile tutelare il convivente anche in assenza di matrimonio o unione civile. Ecco un esempio pratico

Il matrimonio non attira più gli italiani. Al suo posto sono sempre più numerose le libere unioni, ovvero le famiglie di fatto, che dal 1997-1998 al 2017-2018 sono più che quadruplicate (dati Istat), passando da circa 329 mila a 1 milione 368 mila.

Quello che però non cambia, nonostante l’andamento dell’economia dal 2008 a oggi e l’impatto della pandemia, è la tendenza delle famiglie italiane ad accumulare ricchezza, che per la maggior parte è di natura immobiliare: alla fine 2017 possedevano beni per oltre 9.000 miliardi di euro (dati Banca d’Italia), otto volte il loro reddito disponibile.

Tra eredità e testamento

Matrimonio o no, è sempre possibile tutelare la propria famiglia nel caso in cui si verifichino degli eventi imprevisti. Gli strumenti legali a disposizione sono tanti e dipendono dal tipo di unione che abbiamo stabilito con l’altra persona.

Innanzitutto bisogna sapere che in caso di matrimonio e unione civile, nell’eventualità che uno dei due coniugi o partner muoia, al superstite spetta una quota di eredità, con o senza testamento. Nel caso invece di coppie di fatto, il cui rapporto non è regolato da nessun istituto giuridico, il convivente superstite non ha diritti successori a meno che non ci sia un testamento.

Il problema è che sono veramente pochi gli italiani che optano per questo tipo di soluzione successoria. Secondo l’Ufficio centrale degli Archivi Notarili, nel 2018 solo il 12,26% degli italiani ha deciso di regolare la propria successione con un testamento.

La pianificazione

In assenza di matrimonio o unione civile, pensare a come trasmettere i propri beni alla persona amata può servire a evitare tensioni fra eredi., ma non solo. Consente anche di mantenere quanto più integro il patrimonio accumulato con anni di lavoro e soprattutto di proteggere il partner.

Fra gli strumenti a disposizione per raggiungere tutti questi obiettivi non c’è soltanto il testamento. Anche se in molti non ne sono consapevoli, la polizza vita può rappresentare una valida alternativa. Un’assicurazione, infatti, non comporta l’apertura di una pratica di successione, per non parlare del fatto che la somma liquidata rimane integra perché esente dalle imposte  previste per legge.

In particolare, una polizza vita tcm (temporanea caso morte) è versatile perché assicura piena libertà di scelta dei beneficiari, anche esterni all’asse ereditario. Una caratteristica che si rivela molto importante se si desidera tutelare la persona con cui si vive in assenza di matrimonio o unione civile.

Un caso pratico

Un esempio può aiutare a capire meglio. Si pensi a un uomo di 45 anni proprietario di un’attività imprenditoriale, di immobili e di una buona liquidità. Questa persona si è separata dalla moglie con cui ha un figlio, ma convive da poco con una partner che collabora con lui nella gestione dell’impresa. Il suo desiderio è suddividere in maniera equa il patrimonio fra gli eredi, ma di lasciare l’intera attività alla nuova partner.

All’imprenditore basterà stipulare un contratto assicurativo con la sua compagna come beneficiaria, assicurando una somma pari a 1/3 del suo patrimonio, 300mila euro. Grazie a questa disponibilità economica, in caso di decesso dell’assicurato la donna potrà liquidare l’ex moglie del compagno e il figlio e sarà in grado di portare avanti l’azienda che ha contribuito a far funzionare.

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La guida è stata realizzata in collaborazione con MetLife

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