Cosa sono e come funzionano i Digital certificate: una cedola periodica unita alla protezione del capitale
Un’altra categoria dei certificati a capitale protetto sono i certificati Digitali, anche conosciuti come “Digital certificate” (leggi anche “Certificati di investimento, la guida“). Sono strumenti che si rivolgono a un profilo di rischio elevato e che puntano a trarre profitti cedolari dal moderato rialzo o ribasso del sottostante. Al tempo stesso offrono una protezione parziale o totale del capitale.
Esistono diversi tipi di certificati Digitali. Secondo la classificazione Acepi (Associazione italiana certificati e prodotti di investimento) si dividono in “Standard”, “Short”, “Autocallable”, “Rainbow”, “Best of” e “Worst of”. In questa prima puntata ci limiteremo ad analizzare i certificati digitali “Standard”, che puntano su un rialzo del sottostante”, e quelli “Short”, che puntano a un ribasso del sottostante (per le altre tipologie di Certificati Digitali leggi Certificati Digitali a capitale protetto Parte II)
Le caratteristiche dei certificati digitali
Le caratteristiche principali di questi certificati di investimento, nella versione “Standard” e “Short” sono la protezione parziale o totale del capitale, il riconoscimento di premi ricorrenti se, nelle varie date di osservazione, il sottostante è superiore (per i certificati Long) o inferiore (per i certificati Short) a un livello prefissato, e il riconoscimento a scadenza di un premio ulteriore sempre se il sottostante è superiore o inferiore allo strike (ovvero il valore di riferimento iniziale del sottostante).
Oltre al riconoscimento di un premio periodico condizionato all’andamento del sottostante, i certificati Digitali offrono anche la protezione del capitale, totale o parziale. Esiste anche una versione con la protezione “condizionata” per questa tipologia di certificati. In quest’ultimo caso, per poter godere della “protezione” il valore del sottostante (può essere un’azione, un indice azionario, una valuta, o qualsiasi altra asset class) non deve scendere sotto il cosiddetto livello barriera per i certificati Long (al rialzo) o non deve salire sopra il livello barriera per i certificati Short (al ribasso).
Nella versione standard, quindi, i premi sono condizionati al verificarsi del cosiddetto “evento digitale”, che viene stabilito in fase di emissione del certificato. E l’evento digitale si verifica quando il valore del sottostante supera o scende al di sotto dello strike.
Nella versione con protezione condizionata, invece, anche la protezione del capitale (totale o parziale) è condizionata al verificarsi dell’evento digitale.
Gli scenari d’investimento
Un esempio pratico potrà essere utile per comprendere meglio il funzionamento di un certificato digitale. Ipotizziamo di aver investito in un certificato “Standard” sul cambio euro/dollaro per puntare sul rialzo dell’euro e per avere una “cedola” periodica. Cedola, però, che ci verrà riconosciuta solo se nelle diverse date di rivelazione il valore del sottostante sarà superiore a un livello prefissato.
Ipotizziamo un certificato con una durata di 4 anni emesso al valore nominale di 100 euro il 7 marzo 2022, con rilevazioni annuali per il riconoscimento della cedola, un “livello digitale” (in pratica lo strike) fissato a 1,18, un importo digitale (cioè la cedola) di 4 euro e un livello barriera di 1,06, pari al 90% del valore di riferimento iniziale.
A ogni data di rilevazione, la cedola ci sarà riconosciuta soltanto se si verifica l’evento digitale, ovvero se il valore dell’euro/dollaro è superiore o uguale a 1,18. Quindi se il 7 marzo 2023 l’euro/dollaro è a 1,19 euro riceveremo 4 euro di cedola, se invece è su livelli inferiori il “premio” non ci verrà pagato (e così per ogni anno di rilevazione).
Per quanto riguarda la protezione del capitale, nella versione standard è sempre assicurata, quindi se il sottostante avrà un valore finale inferiore allo strike non si subirà nessuna perdita. Nella versione condizionata, invece, si avrà la protezione solo al verificarsi dell’evento digitale. Nel caso di protezione condizionata, alla scadenza si possono verificare tre scenari:
- il valore finale del sottostante è uguale o superiore a quello di rilevazione iniziale, ovvero 1,18. In questo caso ci verrà rimborsato il capitale investito e ci verrà riconosciuta un’ulteriore cedola.
- il valore finale del sottostante è inferiore a quello di rilevazione finale (1,18), ma superiore al livello barriera, ovvero a 1,06. In questo caso il capitale investito sarà protetto e ci sarà restituito integralmente. Non ci verrà riconosciuto, però, l’ulteriore cedola finale.
- il valore finale del sottostante è inferiore al livello barriera (1,06). In questo caso si perde la protezione del capitale e si parteciperà al 100% alla perdita di valore del sottostante, perdita calcolata in base al valore iniziare di riferimento. Quindi, ipotizzando che alla scadenza del certificato il cambi euro dollaro quoti 0,94: in questo caso ci verrà restituito un valore del capitale investito pari a 79,66 euro, con una perdita sul capitale investito del 20,34 per cento.
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