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I certificati a capitale protetto. Gli Equity Protection

Equity protection

Cosa sono e come funzionano gli equity protection i certificati che godono di una protezione del capitale investito

La prima macrocategoria che andiamo ad approfondire è quella dei certificati di investimento a capitale protetto (leggi anche “Certificati di investimento, la guida”). Come “recita” il nome stesso della categoria, questi strumenti offrono una tutela del capitale investito se sottoscritti durante la fase di collocamento e detenuti fino al rimborso dello strumento. Se acquistati sul mercato secondario, invece, consentono di definire le performance minime ottenibili a scadenza.

Rientrano tra i certificati a capitali protetto gli “Equity protection”, i certificati “Digitali“, gli “Express protection”, i “Butterfly” e i “Double win”.

I certificati Equity protection

Gli Equity protection consentono agli investitori di partecipare al rialzo a scadenza degli strumenti sottostanti con una protezione totale o parziale del capitale investito. Questi strumenti possono essere utilizzati per investire sia sul sia sul rialzo (Certificati Long) sia sul ribasso dei sottostanti (Certificati Short), che possono essere azioni, indici, valute, tassi di interesse o materie prime.

Se è previsto un “Cap”, ovvero un tetto, il rendimento degli Equity protection sarà soggetto a un limite di partecipazione. L’entità della replica della performance del sottostante è indicata dal cosiddetto fattore di partecipazione. Inoltre, se prevista l’opzione “quanto”, l’investitori potrà godere anche di una copertura dalle oscillazioni valutarie.

Le caratteristiche degli Equity protection

Ma quali sono le caratteristiche di un certificato Equity protection? Il primo elemento da prendere in considerazione è sicuramente il “sottostante”, ovvero l’asset class a cui è legato il certificato e che determinerà il rendimento finale. Poi bisogna guardare al cosiddetto “strike price”, ovvero al prezzo di rilevazione iniziale del sottostante. Alla “scadenza” del certificato bisognerà vedere se il prezzo del sottostante sarà uguale, superiore o inferiore allo “strike price”. Il “livello di protezione”, invece, indica la percentuale minima del capitale investito che sarà restituita alla scadenza, mentre il “fattore di partecipazione”, come detto in precedenza, indica il valore moltiplicativo della performance del sottostante che viene riconosciuto alla scadenza.

Gli scenari di investimento

Un esempio pratico potrà essere utile per comprendere meglio il funzionamento di un Equity protection. Ipotizziamo di aver investito in un Certificato Long, ovvero scommettendo sul rialzo del sottostante. Gli scenari che potrebbero presentarsi alla scadenza sono tre:

  1. Il valore finale del sottostante è inferiore al livello di protezione: in questo caso all’investitore sarà restituito un importo pari al livello di protezione del capitale;
  2. Il valore finale del sottostante è inferiore allo “strike price”, ovvero al prezzo di rilevazione iniziale, ma è superiore al livello protezione: in questo caso l’investitore registrerà una perdita e otterrà un importo di liquidazione commisurato alla performance registrata dal sottostante (e sempre superiore al livello di protezione);
  3. Il valore finale del sottostante è superiore al livello di rilevazione iniziale: in questo caso l’investitore partecipa alla performance positiva nella misura prevista dal fattore di partecipazione (se previsto un “cap”, la partecipazione al rialzo sarà limitata al “tetto” previsto in fase di emissione del certificato).

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