Dopo lo stop dovuto al Covid, gli italiani tornano ad assicurarsi. Volano la protezione la malattia (+11%) e quella sulla casa. Ancora ai minimi dal 1998 la Rc auto
Dopo la frenata dovuta alla pandemia, gli italiani tornano a sottoscrivere polizze e le assicurazioni italiane riprendono fiato. Stando alle previsioni Ania, infatti, quest’anno le imprese con sede in Italia dovrebbero registrare una crescita dei premi del 7%, per un volume complessivo tra vita e danni di oltre 144 miliardi.
Una netta inversione di tendenza rispetto allo scorso anno, chiuso a 135 miliardi con un calo di quasi il 4% rispetto al 2019. Sempre secondo l’associazione delle compagnie assicuratrici, l’unico ramo nel quale si continuerebbe a registrare una contrazione, del 4,5%, è la rc auto. Un calo che dovrebbe portare il volume dei premi sotto i 12 miliardi, valore che si riscontrava nel 1998. Boom invece delle protezioni contro la malattia, previste in crescita dell’11%.
Assicurazioni, in crescita sia il settore Vita sia il Danni
Pur persistendo ancora alcuni elementi di incertezza sull’evoluzione della pandemia, a causa soprattutto dalla diffusione di varianti del virus, il progredire della campagna di vaccinazione, l’abolizione delle restrizioni alla mobilità a livello nazionale e internazionale e il recupero del Pil dovrebbero essere tutti fattori di impulso che contribuiranno nel 2021 al ritorno alla crescita sia nel settore vita, per il quale è previsto un incremento dell’8,5%, sia in quello danni (+2,8%).
“Dopo la contrazione del 2020, imputabile agli effetti della pandemia che ha implicato un calo nell’operatività delle imprese di assicurazioni (soprattutto nella fase del lockdown nella prima metà dell’anno) e un calo nella sottoscrizione di contratti in rami importanti (come nel comparto auto), nel 2021 si prevedrebbe un ritorno alla crescita che rifletterebbe la ripresa economica”, spiegano i tecnici dell’Ania negli ultimi dati aggiornati.
I premi contabilizzati del portafoglio diretto italiano del settore danni registrerebbero a fine del 2021 una crescita di poco inferiore al 3% rispetto al 2020 per un volume di 34,4 miliardi (33,5 miliardi del 2020). Si tornerebbe così verso un ciclo espansivo che si era bruscamente interrotto nel 2020, quando i premi di questo comparto si erano ridotti del 2,3%.
Rc auto ancora ai minimi dal 1998
A soffrire sarebbe però ancora la rc auto, ramo con un peso sul totale dei premi danni ancora molto rilevante anche se in progressivo calo, dal 37% del 2020 al 35% di quest’anno. La riduzione dei premi del 2021, pari a quasi 500 milioni che si aggiungerebbe a quella pari a 750 milioni del 2020, sarebbe “l’effetto combinato di una revisione delle politiche tariffarie, che accoglierebbero l’evidenza tecnica di una riduzione della sinistrosità, e di una intensa pressione competitiva, che indurrebbe le compagnie a riconoscere ulteriori sconti al momento del rinnovo di polizza”. Con questa ulteriore contrazione dei premi contabilizzati, il ramo rc auto registrerebbe dal 2011 al 2021 un calo complessivo dei premi raccolti di quasi 6 miliardi in valore assoluto e del 33% in termini percentuali.
Assicurazioni, boom delle polizze malattia e sulla casa
Il risultato negativo dell’auto sarebbe però controbilanciato da un apporto positivo di tutti gli altri rami danni. In particolare le assicurazioni sulla malattia sono previste in crescita dell’11% perché il Covid “avrebbe innescato un aumento della domanda di coperture sanitarie private, anche come riflesso della difficoltà di accesso alle strutture pubbliche durante l’emergenza sanitaria”. Inoltre, dopo un anno di stagnazione nella compravendita di abitazioni, si dovrebbe registrare un impulso del mercato immobiliare (anche per effetto dei mutui agevolati per i giovani) che aumenterebbe domanda di protezione assicurativa con un aumento nel settore property delle polizze incendio dell’8,0% e di altri danni ai beni del 7,5%.