Per una polizza Rc auto media il rincaro potrebbe arrivare a 40 euro. Possibile stangata da 1,4 miliardi di euro
Dopo il maxi aumento delle bollette e il caro benzina, presto gli italiani potrebbero dover fare i conti con un’altra stangata: quella RC auto. Secondo l’analisi di Facile.it, nei prossimi mesi, precisamente entro il primo trimestre del 2022, il prezzo delle assicurazioni auto potrebbe aumentare di oltre il 10%, vale a dire, in media, circa 35-40 euro. Sarebbe, per le tasche degli automobilisti italiani, una stangata da oltre 1,4 miliardi di euro.
Il premio medio RC auto in Italia è infatti ancora ai minimi ma, per capire i possibili scenari futuri sul fronte del costo delle assicurazioni, Facile.it ha esaminato e messo in correlazione alcuni dati fra cui la media dei chilometri percorsi dai veicoli in circolazione, la frequenza dei sinistri stradali e il rapporto tra sinistrosità e premi RC auto, stimando che, per una polizza media, l’aumento il prossimo anno potrebbe arrivare, appunto, anche a 40 euro.
Rc auto: più veicoli in circolazione, più sinistri
Basta guardare al traffico mattutino nelle principali arterie stradali per capire come moltissimi italiani siano tornati ad utilizzare la propria vettura, preferendola spesso ai mezzi pubblici. Secondo dati di settore (fonte: Waze), non solo da maggio 2021 la media dei chilometri percorsi al giorno dagli automobilisti è cresciuta notevolmente arrivando a superare quella rilevata nel periodo pre-pandemia (1-15 febbraio 2020), ma a settembre 2021 la percorrenza è stata addirittura il 40% più alta rispetto a quella di febbraio 2020.
Strettamente correlato alle vetture in circolazione è il numero di sinistri, tornato a crescere dopo mesi di calo. Secondo dati ufficiali, al quarto trimestre 2020 la frequenza sinistri era pari a 4,0%, in calo del 31% su base annua, mentre al primo trimestre 2021 è scesa a 3,7% (-9,7% su base annua). Guardando i dati cumulati al secondo trimestre 2021, invece, emerge l’inversione di tendenza con una frequenza di sinistri pari a 4,2%, vale a dire il 23% in più rispetto allo stesso periodo del 2020. Si tratta del dato più alto rilevato negli ultimi 18 mesi.
Visto che, come emerso dall’indagine commissionata da Facile.it all’istituto mUp Research, quest’anno più di 19 milioni di italiani hanno scelto di spostarsi in auto per le vacanze estive, è facile ipotizzare che anche nel terzo trimestre il dato sulla frequenza possa crescere ulteriormente.
L’impatto sul premio medio sulle polizze auto
Secondo l’analisi realizzata su un campione di circa 185mila nuove polizze auto vendute, il premio medio rilevato a settembre 2021 è ancora ai minimi e pari a 296,5 euro, vale a dire il 6,5% in meno rispetto allo stesso mese del 2020 e addirittura l’11,5% più basso se confrontato con il 2019; questo significa che l’aumento dei sinistri non si è ancora riversato sulle tariffe assicurative.
Pericolo scampato quindi? No, come spiega Diego Palano, general manager di Facile.it, “la correlazione tra frequenza sinistri e tariffe Rc auto è storicamente alta ma, normalmente, può essere necessario diverso tempo, anche fino a 9 mesi, prima che le tariffe si adattino alla sinistrosità. Dato che gli incidenti stradali sono tornati a crescere nella prima parte dell’anno e potrebbero salire ulteriormente nei prossimi mesi, ci aspettiamo un incremento del costo delle polizze entro il primo trimestre del 2022”.
L’aspettativa è che la frequenza sinistri continui a salire raggiungendo, gradualmente, i livelli pre-Covid; analogamente, quindi, anche i premi RC auto dovrebbero tornare a crescere arrivando, nei prossimi mesi, ad essere similari a quelli rilevati prima dell’arrivo della pandemia. Dati alla mano, significa che per un automobilista medio l’aumento potrebbe essere di addirittura superiore al 10%, vale a dire fino a 35-40 euro in più.
“Nel determinare l’entità degli eventuali rincari sarà comunque importante l’andamento della situazione epidemiologica nonché la scelta delle singole compagnie – continua Palano -. Come avvenuto lo scorso anno e in questa prima parte del 2021, le società assicurative potrebbero comunque decidere di non applicare o contenere gli aumenti in virtù del grosso risparmio ottenuto nel 2020″.