Nei primi 6 mesi dell’anno +23% a quota 145 miliardi. Corre soprattutto il contactless: +66%. L’Osservatorio PoliMi: l’auspicio è che il governo riprenda il piano di incentivi
L’effetto cashback c’è stato eccome. Basta guardare i numeri: nei primi sei mesi del 2021 i pagamenti digitali effettuati in Italia sono aumentati del 23%, raggiungendo quota 145,6 miliardi e compensando il calo del 2020. A certificarlo è l’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano che, dopo lo studio Assofin, Ipsos e Nomisma, conferma la svolta degli italiani.
A trainare sono soprattutto i pagamenti contactless, che superano i 52 miliardi di euro (+66% in un anno). Ma anche i pagamenti da smartphone sono in volata con 2,7 miliardi di transato, il doppio in un anno. L’aumento del numero di transazioni digitali è ancora più deciso di quello a valore (+41%) e lo scontrino medio, soprattutto grazie agli incentivi, scende di oltre l’11% in un anno, da 51,7 a 45,7 euro.
A fine anno “supereremo quota 300 miliardi di euro di pagamenti digitali, con un incremento maggiore rispetto ai livelli pre pandemia”, spiega il direttore dell’Osservatorio, Ivano Asaro. I numeri semestrali mostrano come “gli incentivi promossi dal Governo abbiano avuto un effetto positivo sui pagamenti digitali, stimolando anche i consumi”, aggiunge Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments, auspicando che “il piano di incentivi possa essere ripreso, al fine di coinvolgere un numero maggiore di cittadini e mantenere l’iniziativa attiva più a lungo, rendendo il pagamento digitale la nuova normalità”.
La partecipazione al cashback “ha totalizzato oltre 750 milioni di operazioni effettuate, pari a oltre il 24% delle transazioni con carta del semestre – aggiunge Portale -. Questo significa che gli utenti che hanno aderito hanno utilizzato la carta più frequentemente della media e per importi ridotti. Per le casse dello Stato, l’iniziativa ha avuto un costo al di sotto del miliardo di euro: resta però ancora da capire se ha consentito di far emergere il nero e se ha effettivamente cambiato le abitudini degli italiani”.
Per il responsabile scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, Alessandro Perego, “nonostante il contante rappresenti ancora il mezzo di pagamento più utilizzato, l’aumento delle transazioni digitali in Italia è senza dubbio un segnale positivo, soprattutto a fronte dell’emergenza sanitaria che ha comportato un crollo generale dei consumi”. In parallelo, sono anche diminuiti i prelievi di contante. Questo perché, secondo gli esperti, il cashback e il super cashback hanno spinto molti cittadini a fare transazioni anche di piccolo importo con la carta.
Quanto ai pagamenti con carta, le prepagate hanno la crescita più decisa, da 21,2 a 28 miliardi di euro in 12 mesi (+32%), influenzate dall’online e dall’erogazione del reddito di cittadinanza. Il numero di transazioni raggiunge 760 milioni con lo scontrino medio che si conferma il più basso della categoria. Le carte di debito crescono di quasi 19 miliardi di euro, grazie alla ripresa dei consumi e al cashback, con un transato di 82,6 miliardi (+29%).
Le carte di credito continuano invece a soffrire il calo dei consumi ad alto importo per viaggi turistici e, soprattutto, aziendali. Sono questi ultimi, infatti, la categoria del comparto a crescere solo del 6%, ancora molto lontana dal recuperare la quota di transato pre-pandemia che superava i 40 miliardi di euro. Lo scontrino medio si conferma però il più alto (59 euro) nonostante un calo del -7,9%.