Banche&Pagamenti

Un italiano su tre abbandona il contante

A rivelarlo è la relazione annuale di Banca d’Italia sul 2020. Pagare con moneta elettronica è più facile e protegge dal rischio contagio

La pandemia ha fortemente accelerato la diffusione delle tecnologie digitali nei pagamenti in Italia, dove già negli anni precedenti si era registrata una progressiva crescita nell’utilizzo degli strumenti alternativi al contante. È quanto riporta la relazione sul 2020 di Banca d’Italia presentata ieri dal governatore Ignazio Visco.

Uno studio analizza la relazione tra alcuni indicatori di utilizzo delle carte di pagamento, che rappresentano il principale sostituto del contante per gli acquisti al dettaglio, e il numero di nuovi casi ufficiali di contagio da Covid-19. Questa relazione permette di misurare quanto la pandemia abbia influito sulle modalità di acquisto, sia per i timori di contrarre l’infezione sia per i provvedimenti di contenimento della mobilità e delle attività produttive e commerciali adottati dal Governo.
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I risultati suggeriscono che la pandemia ha indotto una significativa e persistente riduzione del rapporto tra il valore dei prelievi di contante dagli sportelli automatici e quello dei pagamenti effettuati con carta di debito presso i punti di vendita (cash-card ratio). L’eccezionale calo dei consumi privati nel 2020 si è riflesso in una contrazione dei prelievi di contante più marcata di quella registrata per le transazioni con carta.

Inoltre, è fortemente aumentato l’utilizzo delle tecnologie digitali, che consentono un maggiore distanziamento tra il consumatore e l’esercente, come indicato dall’incremento persistente della quota (sul totale degli acquisti con carta) sia delle transazioni tramite carte con tecnologia contactless presso il punto vendita fisico sia di quelle via internet.

L’analisi Bce

Elaborazione Banca d’Italia su dati Bce

Indicazioni analoghe emergono anche dai risultati di un’indagine condotta dalla Bce a luglio 2020 presso i consumatori dei Paesi dell’area euro per valutare l’impatto della pandemia sull’utilizzo degli strumenti di pagamento al dettaglio. L’ambito di analisi includeva gli acquisti effettuati presso punti vendita fisici. Con riferimento all’Italia, confrontando i risultati con quelli delle indagini degli anni precedenti emerge che il contante è ancora lo strumento più utilizzato per i pagamenti, ma l’epidemia di Covid-19 sembra averne accelerato la sostituzione con strumenti alternativi. Circa un terzo degli intervistati ha dichiarato di aver effettuato meno frequentemente transazioni in contanti dall’inizio della pandemia; tra questi, il 94% ha riferito che continuerà a preferire gli strumenti alternativi anche quando l’emergenza sanitaria sarà superata (il 60% sicuramente e il 34% probabilmente.

Tra i fattori che hanno determinato il minor uso del contante, gli intervistati hanno indicato la facilità di utilizzo dei pagamenti elettronici, in particolare della tecnologia contactless (48%), e il rischio di trasmissione dell’infezione attraverso le banconote (27%) o la prossimità fisica con l’esercente (21%).

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