Il decreto sugli Enti pubblici prevede il prolungamento del fondo di garanzia fino a settembre. La legge sull’equo compenso potrebbe avere invece un impatto negativo sulle surroghe
Novità in chiaroscuro per il mercato dei mutui. Buone notizie sono in arrivo per gli under 36, dato che il Fondo Garanzia Prima Casa all’80%, in scadenza a fine giugno, dovrebbe essere presto prolungato fino a settembre 2023. Di contro, però, la legge sull’equo compenso, che riguarda anche i notai, potrebbe avere un impatto negativo sul mercato delle surroghe. Ecco perché nell’analisi congiunta Facile.it – Mutui.it.
Mutui under 36 verso il rinnovo
Nell’ambito dell’iter attualmente in corso di conversione in legge del cosiddetto decreto Enti è stato approvato un emendamento presentato da più gruppi parlamentari volto a far slittare dal 30 giugno al 30 settembre 2023 il termine per presentare domanda di accesso al Fondo Garanzia Prima casa per l’ottenimento della garanzia all’80%. Elemento importantissimo, se non indispensabile, per ottenere un mutuo al 100% under 36.
“Un’ottima notizia per i giovani e, più in generale, per l’intero settore immobiliare e finanziario. Il potenziamento della garanzia concessa dal Fondo ha permesso alle banche di introdurre sul mercato i cosiddetti ‘mutui under 36 al 100%’ grazie ai quali, negli ultimi due anni, tantissimi ragazzi hanno potuto acquistare casa”, commenta Ivano Cresto, Managing director prodotti di finanziamento di Facile.it.
L’efficacia del fondo è testimoniata dai numeri di Facile.it. Secondo le analisi, prima dell’estensione della garanzia offerta dal fondo, ad esempio nel primo semestre 2021, gli under 36 rappresentavano il 43% della domanda totale di mutui prima casa, valore che, a seguito del potenziamento del fondo, ha superato il 51% nel periodo gennaio-maggio 2023. Il provvedimento in questione, dopo l’esame delle commissioni affari costituzionali e bilancio della Camera e l’approvazione dell’Aula della Camera, sarà trasmesso al Senato per poi essere convertito in legge entro il 9 luglio.
Mutui, surroghe a rischio?
Possibili novità anche per chi è alle prese con un mutuo e, soprattutto, per chi cerca di surrogare quello già ottenuto. Il 20 maggio è entrata in vigore la legge sull’equo compenso e questa potrebbe avere un impatto negativo sulle surroghe, che oggi rappresentano, secondo i dati di Facile.it, oltre il 20% delle richieste di mutui.
La surroga consente ai mutuatari trasferire gratuitamente il proprio finanziamento residuo dalla banca originaria presso un’altra che offre condizioni più vantaggiose. Un’opportunità di grande valore che negli ultimi anni ha contribuito a mantenere viva la concorrenza tra gli istituti di credito, a vantaggio dei consumatori finali. I costi connessi all’operazione di surroga quindi, in particolare quelli relativi all’atto notarile, ricadono sulla banca stessa. Ed è proprio qui che interviene la legge sull’equo compenso. La norma fissa i valori che l’istituto di credito deve corrispondere al notaio, eliminando quindi la possibilità di beneficiare di prezzi scontati. Questo, in altre parole, potrebbe tradursi in un aumento dei costi notarili a carico delle banche. Soprattutto per quelle che in passato potevano godere di prezzi agevolati in virtù del numero elevato di surroghe che normalmente gestiscono ogni anno.
In virtù di tariffe più elevate, gli istituti di credito potrebbero quindi scegliere di irrigidire i criteri con cui concedere le surroghe. A scapito della possibilità per i consumatori di cambiare banca e trovare condizioni di mutuo più favorevoli. Oppure nella peggiore delle ipotesi, potrebbero aumentare i tassi surroga offerti ai clienti, rendendo meno vantaggiosa l’operazione. “Il prodotto surroga, nel suo complesso, non è a rischio, ma questa novità potrebbe comunque avere un impatto su questo strumento – chiarisce Cresto -. Ad esempio, sulle surroghe di importo modesto; si tratta di operazioni alle quali non tutte le banche sono interessate e l’aumento dei costi a loro carico potrebbe restringere ulteriormente le opzioni a disposizione dei mutuatari”.