Dal 1° ottobre al 31 dicembre un paniere di prodotti alimentari di base e di largo consumo sarà venduto a prezzi calmierati negli esercizi aderenti. I dettagli
Da domenica 1° ottobre diventerà operativo il Patto anti-inflazione. Si tratta di un trimestre, fino al prossimo 31 dicembre, nel corso del quale un paniere di prodotti alimentari di base e di largo consumo avrà prezzi ribassati o calmierati. Il Patto salva-spesa è stato firmato dalla premier Giorgia Meloni, i ministri Adolfo Urso e Francesco Lollobrigida, e dai rappresentanti del mondo produttivo, della trasformazione e della distribuzione. L’obiettivo è ovviamente quello di offrire una boccata d’ossigeno alle famiglie tartassate dal caro prezzi.
Come funziona il patto anti-inflazione
Il Patto anti-inflazione prevede che i punti vendita aderenti propongano a prezzi calmierati una vasta gamma di prodotti di prima necessità, alimentari e non, per l’infanzia e di largo consumo. Tali prodotti verranno determinati dalle aziende e dalle catene distributive, le quali si impegneranno a a contenere e non aumentarne i prezzi per i prossimi tre mesi. Gli esercizi aderenti renderanno i i prodotti a prezzo calmierato facilmente riconoscibili ai consumatori attraverso l’esposizione negli esercizi commerciali e sugli scaffali del logo del “Trimestre Anti-inflazione”.
A partire da ottobre saranno quindi presenti sugli scaffali dei supermercati beni di prima necessità scontati del 10%. Il Patto anti-inflazione dovrebbe tradursi in un risparmio medio di 150 euro sulla spesa totale di una famiglia e di circa 100 euro se si considera la sola spesa alimentare.
È già online, sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, una sezione dedicata al Trimestre Anti-inflazione (https://mimit.gov.it/it/anti-inflazione). Qui è possibile consultare i punti vendita aderenti suddivisi per provincia e le Faq per consumatori e imprese.
I prodotti a prezzi calmierati
Nel Patto anti-inflazione rientrano beni di prima necessità alimentari ma non solo. Nel documento si legge infatti che riguarderà una “selezione di articoli rientranti nel cd. ‘carrello della spesa’ e di prima necessità, nel rispetto della libertà di impresa e delle strategie di mercato delle singole aziende che aderiranno all’iniziativa”.
Un elenco quindi non esiste, ma dovrebbero essere compresi pasta, riso, sale, zucchero, latte, biscotti, uova, farina, pelati, olio e cereali. Con questi, anche anche pannolini, saponi per la casa e per le persone e farmaci di largo consumo. Dovrebbero invece restare esclusi i prodotti freschissimi come l’ortofrutta e la carne.
Quanto agli aderenti, nella lista inviata al Mimit lo scorso 23 settembre ci sono centinaia di piccoli esercenti, farmacie e parafarmacie. Solo tra supermercati e discount, sono oltre 25mila i punti vendita coinvolti. Tra questi anche Coop, Esselunga, Conad, Carrefour, Pam, Lidl, Tigre, Famila e Decò.