L’Inps fa il punto sulle percentuali per la rivalutazione rispetto all’inflazione. Ecco quali pensionati sono interessati e quali sono gli importi
Tutto pronto per i pagamenti di marzo. Parola dell’Inps, che in una circolare chiarisce come a partire dal mese prossimo verrà pagata la rivalutazione della pensione rispetto all’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi e saranno corrisposti anche gli arretrati.
Pensioni, come funziona al rivalutazione
L’istituto pensionistico precisa che chi ha un reddito da pensione superiore a 2.101,52 euro (quattro volte il minimo) riceverà a marzo la rivalutazione rispetto all’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi. Questa è calcolata sulla base delle percentuali inserite in legge di bilancio.
L’Inps fa anche il punto sulle percentuali. Chi ha un reddito da pensione fino a quattro volte il minimo ha già ricevuto l’assegno maggiorato del 7,3% da gennaio. Coloro che ahnno un reddito tra le quattro e le cinque volte il minimo lo vedranno rivalutato dell’85% del 7,3% ovvero del 6,205%. Chi invece conta su un reddito da pensione tra le cinque e le sei volte il minimo (da 2.626,91 a 3.152,28 euro) riceverà solo il 53% dell’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi pari a una rivalutazione del 3,869%.
Le percentuali di rivalutazione delle pensioni scendono all’aumentare dell’importo dell’assegno (insieme dei redditi pensionistici). Fino ad arrivare ad appena il 32% di rivalutazione per chi ha assegni superiori a 10 volte il minimo (5.253,81 euro al mese) con il recupero rispetto all’aumento dei prezzi del 2,336%.
Rivalutazione pensioni, le altre cose da sapere
Per la determinazione dell’importo complessivo da prendere a base della perequazione, sottolinea l’Inps, si considerano le prestazioni memorizzate nel Casellario centrale delle pensioni, erogate da enti diversi dall’Inps e per le quali è indicata l’assoggettabilità al regime della perequazione cumulata, e le prestazioni erogate dall’Inps, a esclusione delle prestazioni a carico delle assicurazioni facoltative (Vobis, Iobis, Vmp, Imp), pensioni a carico del Fondo clero ed ex Enpao (Cl, Vost), indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale (Indcom), che vengono perequate singolarmente.
Sono escluse da questa perequazione anche le prestazioni a carattere assistenziale (As, Ps, Invciv). E le pensioni che usufruiscono dei benefici previsti per le vittime di atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice, di cui alla legge 3 agosto 2004, n. 206, rivalutate singolarmente e con criteri propri. Stessa cosa per le prestazioni di accompagnamento a pensione come l’Ape social, che non vengono rivalutate per tutta la loro durata.
Infine, l’Inps ricorda che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2022 è determinata in misura pari a +7,3% dal 1° gennaio 2023, “salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo”.