Secondo la Uil, negli ultimi cinque anni il rincaro medio è stato del 7,7%. Pisa la più cara, Belluno in coda
La raffica di rincari che sta mettendo a dura prova le finanze degli italiani non risparmia neppure la spazzatura. Tra il 2018 e il 2022, cioè in 5 anni, la Tari è aumentata mediamente del 7,7%. E nell’ultimo anno, rispetto al 2021, l’aumento è stato pari allo 3,7%, pari a un costo medio di 350 euro. A lanciare l’allarme è la Uil, che ha elaborato i costi legati alla tassa sui rifiuti in 107 città capoluogo di provincia.
Tari, nel 2022 tariffa media di 325 euro
In valori assoluti, per la Tari le famiglie italiane hanno quindi versato nel 2022 325 euro medi, a fronte dei 313 euro del 2021 e dei 301 euro del 2018. Il campione si riferisce ad una famiglia composta da quattro componenti con una casa di 80 mq e reddito Isee di 25 mila euro.
Tari: Pisa la più cara, Belluno in coda
In valori assoluti, nel 2022 il costo maggiore si registra a Pisa con 519 euro medi l’anno a famiglia. Seguono Brindisi dove si versano 518 euro e Genova con 489 euro. A Benevento la Tari arriva a 481 euro, mentre a Messina si pagano 476 euro, a Catania 475 euro, a Siracusa 472 euro, ad Agrigento 471 euro, a Taranto 459 euro e a Trapani 457 euro. Si paga decisamente meno a Belluno: 169 euro l’anno a famiglia. Bene anche Novara con 174 euro e Ascoli Piceno con 181 euro. Seguono Macerata con 182 euro, Pordenone con 186 euro, Brescia con 187 euro, a Trento con 189 euro, Firenze con 194 euro, Vercelli con 197 euro e Udine con 204 euro.
Per quanto riguarda le Città Metropolitane, la tassa sui rifiuti pesa per 489 euro all’anno a famiglia a Genova; a Messina per 476 euro; a Catania per 475 euro; a Reggio Calabria per 453 euro; a Napoli per 442 euro; a Bari per 401 euro; a Cagliari per 395 euro; a Milano per 338 euro; a Venezia e a Palermo per 332 euro; a Torino per 331 euro; a Roma per 314 euro; a Bologna per 228 euro e a Firenze per 194 euro.
Dal punto di vista degli aumenti, tra il 2021 e il 2022, è Potenza la più penalizzata con un rincaro pari all’85,9%. Seguono Fermo con il 57,3%, Cosenza con il 42,2% e Taranto con il 29,9%. A Caltanissetta, tra il 2021 e il 2022, invece, si registra una diminuzione della Tari pari al 26,7%, a Firenze del 20,2%, a Crotone del 17,2%, a Siena del 15,3% e ad Alessandria del 9,2%.
Al Sud si paga di più
“Dai dati scaturiti dallo studio – spiega Ivana Veronese, segretaria confederale Uil- si evince che non c’è soltanto il tema dal caro bollette elettriche e del gas che pesano sui consumi delle abitazioni, ma anche il tema delle tariffe della raccolta dei rifiuti solidi urbani. Tariffe che pesano sul bilancio delle famiglie. Soprattutto nel Mezzogiorno, dal momento che tra le prime dieci città dove la Tari è più alta, otto sono ubicate in quest’area del Paese. Rimane intatto il tema dell’efficienza e dell’efficacia del servizio che ha bisogno di investimenti nelle infrastrutture inerenti al ciclo integrato dei rifiuti. A tal fine vanno accelerati gli investimenti del Pnrr e dei fondi della coesione europei e nazionali che riguardano il ciclo integrato dei rifiuti”.