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Tre modi per finanziarsi la vacanza

Tra viaggio, albergo o affitto della casa, i costi potrebbero essere proibitivi. Nonostante il bonus vacanze. Come ottenere la liquidità necessaria

Nonostante il bonus vacanze (clicca qui per conoscere le strutture che lo accettano), che potrà essere utilizzato fino al 31 dicembre 2021, il costo di una vacanza potrebbe essere comunque proibitivo per alcuni nuclei familiari. Tra le spese di viaggio, l’albergo o l’affitto di un appartamento, l’agevolazione governativa di 150, 300 o 500 euro, a seconda dei componenti il nucleo familiare, potrebbe non bastare a coprire, insieme ai propri risparmi, l’importo complessivo.

Ma non per questo bisogna rinunciare alla vacanza. Se non si hanno “piene” disponibilità liquide si può sempre far ricorso al credito al consumo, nella sue varie forme: dal prestito finalizzato alle carte revolving, fino ad arrivare alla cessione del quinto.

Prestito finalizzato

Il prestito finalizzato può essere richiesto direttamente presso l’agenzia viaggi, con la possibilità di valutare pacchetti o destinazioni alternative anche con costi superiori rispetto al budget preventivato. Con il finanziamento, infatti, si evita di pagare anticipatamente tutto il viaggio in un’unica soluzione e spesso si inizia a rimborsare il debito in rate mensili 30 giorni dopo la data di partenza. Una formula che permette quindi di preservare i risparmi accumulati.

Il Taeg medio di mercato per i prestiti con finalità “Viaggi e vacanze” si aggira intorno all’8%, anche se il cliente può spesso approfittare di campagne promozionali senza interessi o a tasso zero offerte dai principali operatori del mercato. Effettuando una simulazione sul comparatore PrestitiOnline.it, la migliore offerta per finanziare una vacanza da 2.000 euro rimborsabile in 12 mesi è di Agos, che mostra un Taeg (Tasso annuo effettivo globale) del 6,59 per cento. La soluzione più costosa, invece, è quella di Santander, con un Taeg del 9,82 per cento.

La procedura per richiedere un prestito finalizzato alla vacanza è molto semplice e anche abbastanza veloce. Trattandosi di piccoli importi, spesso è sufficiente presentare solo il codice fiscale e un documento d’identità, mentre non è sempre richiesta la busta paga o un documento comprovante il proprio reddito (dipende dall’operatore).

La via delle carte revolving

Al di là dei prestiti finalizzati, un altro prodotto che permette di finanziarsi la vacanza è la carta di credito revolving, ovvero con rimborso rateale. È uno strumento flessibile, in quanto mette a disposizione una linea di fido che può essere utilizzata in qualsiasi momento, senza la necessità di dover fare a ogni acquisto le consuete verifiche e accertamenti.

Per avere questa flessibilità, però, bisogna fare i conti con tassi di interesse molto più alti rispetto a quelli dei prestiti finalizzati e che a parità di durata possono arrivare anche al 17-18 per cento. Costi sicuramente eccessivi, ma che trovano giustificazione nei tassi d’insolvenza più alti per le revolving.

Proprio per questo è consigliabile utilizzare la carta di credito revolving solo se non si hanno a disposizione altre forme di credito. In ogni caso, qualora non si abbiano altre soluzioni, è consigliabile anticipare o accelerare il rimborso del capitale, così da abbattere il monte spesa.

Anche se comoda, dunque, la revolving è una carta da utilizzare con cautela e che va compresa bene fin dall’inizio. È  un finanziamento sempre in tasca. Quindi bisogna capirne bene il meccanismo e stare molto attenti ai costi.

La cessione del quinto

Rispetto ad altre forme di finanziamento, il prestito tramite cessione del quinto è uno strumento che permette a dipendenti, pubblici e privati, e pensionati di accedere al credito con la possibilità di ottenere anche importi di una certa rilevanza. Il contratto può avere una durata da 24 a 120 mesi e la rata mensile, a tasso fisso, viene trattenuta dalla busta paga o dalla pensione e non può essere superiore a un quinto dello stipendio (o pensione). Il margine di rischio, inoltre, è contenuto, poiché sono previste coperture assicurative.

Generalmente la cessione del quinto viene utilizzata per richiedere importi piuttosto elevati, con una durata altrettanto lunga. Dunque, non si presta molto a piccoli importi, come quelli necessari per finanziarsi una vacanza. Ma se si hanno altri finanziamenti all’attivo si potrebbe ricorrere alla cessione del quinto come operazione finanziaria per consolidare i debiti, richiedendo quella liquidità aggiuntiva che può servire per pagare il viaggio e il soggiorno.

Anche perché, se si confronta su uno stesso ordine di grandezza la cessione del quinto con i prestiti finalizzati, i primi hanno un Taeg leggermente più contenuto. Il tasso globale dei prestiti finalizzati non è mai definitivo. Spesso al cliente viene richiesta un’assicurazione accessoria, la cui sottoscrizione fa aumentare il costo del finanziamento. La cessione del quinto, invece, è un contratto all inclusive, già comprensivo di una polizza assicurativa a garanzia del debito.

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