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Azionario ancora favorito nel 2022

Per Natixis Im, meglio puntare sugli Stati Uniti e sulle small cap, con un equilibrio tra settori tecnologici e ciclici

Sebbene molti investitori continuino a temere il fiscal cliff, gli effetti degli stimoli fiscali continueranno a farsi sentire nel 2022, con il motore della crescita che si sposterà dal settore pubblico a quello privato. Ne sono convinti Jack Janasiewicz e Garrett Melson di Natixis Investment Managers Solutions, che sottolineano come i bilanci dei consumatori non sono mai stati così forti, con oltre 2.700 miliardi di dollari di risparmi in eccesso accumulati durante la crisi e un ampio spazio per ulteriore indebitamento. 

“Anche le società dispongono di molta liquidità e cercano opportunità per impiegare il capitale, manifestando l’intenzione di aumentare le spese in conto capitale, cosa tra l’altro che molte hanno già fatto”, fanno notare i due esperti.

Gran parte di questo denaro passa per gli investimenti o per tramite espansioni multiple, come risparmi e buyback. “Una situazione vincente per tutti – assicurano Janasiewicz e Melson -. Le interruzioni nelle catene di approvvigionamento, molto criticate, hanno pesato sulle scorte, che dovranno quindi essere ricostruite fornendo un ulteriore spinta alla crescita. E un mercato immobiliare solido, che probabilmente rimarrà forte per tutto il 2022, supportato dall’ondata demografica dei millennial, sarà un ulteriore catalizzatore di crescita”. 

Insomma, combinando tutte queste forze non è difficile immaginare un altro anno positivo per l’economia, sostenendo un’ulteriore crescita degli utili ed espansione multipla. “Si sente continuamente dire che le valutazioni sono tirate, ma in un simile contesto le azioni sembrano interessanti, in particolare se paragonate alle valutazioni del reddito fisso e ai tassi reali profondamente negativi”, aggiungono i due esperti.

In vista di questa dinamica, come dovremmo quindi posizionarci nel 2022? “Più o meno quello che già stiamo facendo: sovrappeso sulle azioni, favorendo gli Stati Uniti rispetto ad altri mercati, con un equilibrio tra settori tecnologici e ciclici”, spiegano. 

“Dopo quello che è sembrato un consolidamento senza fine per gran parte del 2021 – concludono quindi Janasiewicz e Melson -, le small cap dovrebbero probabilmente beneficiare di un rally tra la fine dell’anno e l’inizio del 2022, anche se qualsiasi allocazione dovrebbe essere vista nel breve termine. Il settore tecnologico continuerà a essere supportato dai consumi, mentre i componenti ciclici, come i semiconduttori, beneficeranno del ciclo di investimenti emergente. I ciclici più ampiamente considerati, compresi industriali, materiali, finanziari ed energia, continueranno a riservare sorprese al rialzo grazie al buon andamento della crescita nominale.

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