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Azionario, attenzione ai dati macro

Secondo Axa Im, vista l’incertezza, meglio una strategia che punti a investire dove si ha più visibilità o più probabilità di vedere una crescita del fatturato e degli utili

L’ottimismo dei mercati, che recentemente è stato alimentato dai risultati trimestrali, ha lasciato il posto ai timori di recessione. I dati macroeconomici mostrano un deterioramento della crescita, anche se il mercato del lavoro resta in buona salute. I rialzi dei tassi da parte delle banche centrali hanno alimentato i timori di un deterioramento dell’attività economica, causando un calo dei listini. “Se negli Stati Uniti la trattativa tra Repubblicani e Democratici sull’innalzamento del tetto del debito è stata al centro di molti dibattiti, sono soprattutto i dati macroeconomici ad aver attirato l’attenzione degli investitori – osserva Gilles Guibout, head of european equities di Axa Im -. Il deterioramento degli indicatori dell’attività industriale sia in Europa che negli Stati Uniti suggerisce che l’inasprimento delle condizioni finanziarie si sta gradualmente trasmettendo all’economia. Il rallentamento della crescita sta accelerando, tanto più che la ripresa in Cina appare meno vigorosa del previsto”. 

Per l’esperto, il buon andamento dei servizi e la tenuta del mercato del lavoro non bastano a rassicurare gli investitori, poiché sono tra i principali motivi del proseguimento delle politiche restrittive delle banche centrali. Il focus delle banche centrali infatti è sull’inflazione dei servizi, l’inflazione core, che si è rivelata più appiccicosa del previsto e più difficile da debellare. “Quanto al mercato del lavoro, al netto delle distorsioni che si sono create post-Covid si è creata una sorta di resilienza con i salari che continuano a crescere. Tutto ciò fa temere che il tanto atteso cambiamento delle politiche restrittive delle banche centrali possa in definitiva essere ritardato”, sottolinea. 

Solo l’emergere delle prospettive di crescita offerte dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale, alimentate tra l’altro dall’inatteso innalzamento degli obiettivi di Nvidia, player chiave nei semiconduttori per calcoli complessi, secondo Guibout ha permesso ai mercati azionari internazionali di limitare le perdite. “Il DJ Eurostoxx dividendi reinvestiti, che era salito dell’1,44% ad aprile, ha chiuso in calo del 2,51% a fine maggio”, evidenzia. 

Ancora volatilità sui mercati

“Nelle prossime settimane ci aspettiamo che il mercato rimanga volatile, in attesa di indicazioni più chiare su quali saranno i prossimi sviluppi, sulla politica monetaria e sullo stato dell’economia”, spiega dunque l’esperto, secondo cui innanzitutto bisognerà capire quale potrebbe essere l’impatto del rallentamento in atto sui risultati societari e poi quali saranno le prossime decisioni delle banche centrali circa l’evoluzione della loro politica monetaria, al fine di determinare quale dovrebbe essere il multiplo di valutazione appropriato. 

“In questa fase ci sembra ancora prematuro anticipare un rialzo dei multipli di valutazione e l’attuale rallentamento economico ci lascia cauti sulla probabilità di una generalizzata revisione al rialzo dei risultati societari. In questo contesto, rimaniamo fedeli alla nostra strategia di diversificazione e continuiamo a privilegiare le società che presentano più probabilità di vedere una crescita del fatturato e degli utili”, conclude Guibout.

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