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Azionario, cos’è cambiato dopo la stagione degli utili

Nonostante le trimestrali Usa ed europee oltre le attese, la guidance in diversi settori è ancora positiva. La view di Ubp

Il movimento dei prezzi dell’azionario globale è stato particolarmente irregolare a luglio, con nuove preoccupazioni sulle varianti del Covid e un inasprimento regolamentare in Cina. Nel contempo, però, i solidi risultati registrati nel secondo trimestre, rassicuranti su entrambe le sponde dell’Atlantico, hanno fornito un supporto fondamentale per i mercati statunitensi ed europei. Non solo i ricavi hanno toccato livelli ben al di sopra delle aspettative, come previsto dagli strategist, ma la maggior parte delle aziende ha rivisto al rialzo la guidance per i prossimi trimestri in diversi settori.

“Dopo le prime settimane di diffusione delle trimestrali, l’88% delle aziende statunitensi che hanno comunicato i propri risultati hanno superato sia le stime per gli utili che quelle dei ricavi – osserva Norman Villamin, chief investment officer wealth management di Union Bancaire Privée -. Novità positive anche per gli utili, che hanno fatto registrare oltre il 22% delle stime iniziali del secondo trimestre: di conseguenza gli utili del secondo trimestre dovrebbero superare il 72% anno su anno e raggiungere l’80% anno su anno”. 

Per l’esperto, negli Stati Uniti le stime per il 2021 probabilmente miglioreranno ancora, e potrebbero superare il 40% anno su anno dopo la fine della stagione delle trimestrali, grazie a risultati solidi e a commenti sul piano corporate particolarmente ottimisti a livello globale. “Le stime di Eps dovrebbero continuare a salire nei prossimi trimestri e si potrebbero vedere ulteriori revisioni mensili al rialzo”, assicura.

Novità positive sono arrivate da settori ciclici come le banche statunitensi, mentre i titoli IT hanno raggiunto buoni risultati a livello globale; tuttavia, i titoli dell’e-commerce, come Amazon e Facebook, hanno messo in guardia sul rallentamento delle entrate in futuro dopo il boom dello shopping online durante i lockdown. 

“In Europa – prosegue Villamin – la stagione degli utili ha inoltre portato sorprese positive, nonostante l’inizio precoce; il 69% delle aziende che hanno reso pubblici i propri risultati ha già battuto le aspettative; in termini di settori, sono emerse sorprese dalle banche ai ciclici; anche auto, beni di lusso, energia e minerari hanno sorpreso, e i prezzi delle loro azioni ne hanno beneficiato. In Europa, il rimbalzo dell’attività dovrebbe portare a un forte aumento dell’Eps, pari al 115% anno su anno, e il ritmo di crescita del 2021 dovrebbe essere rivisto al rialzo e avvicinarsi al 50% anno su anno”.

Il ritmo dei buyback azionari ha accelerato e, stando all’esperto, dovrebbe raggiungere livelli elevati. “Negli Stati Uniti, dovrebbe superare i livelli del 2019 e potrebbe avvicinarsi ai massimi del 2018 di $940 miliardi: ciò dovrebbe sostenere le valutazioni nonostante nei prossimi trimestri ci si aspetti un contesto economico più volatile”, afferma.

“Dopo i solidi risultati del secondo semestre e le revisioni al rialzo per la crescita dell’Eps del 2021, nel 2022 tale slancio dovrebbe attenuarsi; il consensus sulle stime è già stato rivisto leggermente al ribasso, dal 12% al 10% anno su anno”, conclude Villamin.

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