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Azionario, è tempo di puntare sui fallen leader 

Per Mirabaud Am il sell-off si è abbattuto sia sulle aziende buone sia su quelle cattive e ora le migliori sono in procinto di risorgere. Ecco i settori da tenere d’occhio

Il 2022 è stato un anno difficile per gli investitori azionari, e non solo. Non è la prima volta, ma a differenza del passato, come nel 2018, il 2020 e il mercato orso del 2008/9, quest’anno la Federal Reserve statunitense ha iniziato ad alzare i tassi nonostante il rallentamento della crescita economica, il che suggerisce che lo scenario macro attuale è più simile a quello della stagflazione degli anni ‘70 piuttosto che a ciò che abbiamo visto negli anni ‘90 e primi anni duemila. 

Ma prima o poi tutte le flessioni del mercato fanno il loro corso, secondo Anu Narula e Paul Middleton, rispettivamente head of global equities e global equities portfolio manager di Mirabaud Am, che ora guardano al futuro. “Poiché il sell-off è stato determinato da una serie di fattori macro e geopolitici che hanno avuto un impatto sia sulle aziende buone sia su quelle cattive, abbiamo iniziato ad allocare il capitale sui titoli dei fallen leader – spiegano -. I fallen leader rappresentano società di qualità con un forte potenziale di crescita (grazie ai favorevoli venti tematici) che quest’anno hanno subito una significativa erosione delle valutazioni a causa delle vendite indiscriminate del mercato”. Per i due esperti, i fallen leader rappresentino una promettente opportunità per il 2023.

Mercato immobiliare e infrastrutture

“Dal 1950, la popolazione urbana mondiale è cresciuta di quasi sei volte, da 751 milioni a 4,2 miliardi nel 2018 – osservano Narula e Middleton – . Ci si aspetta che nel 2050 la popolazione raggiunga circa i 9,8 miliardi e si stima che due terzi vivranno in città (6,7 miliardi) invece che in campagna (3,1 miliardi). Data la portata del processo di urbanizzazione, il mondo si trova ad affrontare un divario di 15.000 miliardi di dollari tra gli investimenti previsti e l’importo necessario per fornire un’adeguata infrastruttura globale entro il 2040, offrendo importanti vantaggi alle aziende che operano in questo settore”.

Automatizzazione

“Fino al 50% del lavoro svolto oggi è potenzialmente automatizzabile con la tecnologia esistente, mentre gli sviluppi dell’intelligenza artificiale (AI) stanno trasformando la tecnologia automatizzata da uno strumento di nicchia a uno con un ampio range di applicazioni – proseguono -. Le aziende di tutti i settori stanno cercando di automatizzare i loro processi, il che significa che i potenziali vincitori di questo tema spaziano dalle società di servizi IT agli abilitatori tecnologici ai nomi generalisti. Vediamo un forte potenziale di investimento in tutto il settore”.

Esplosione di dati

Secondo Narula e Middleton, questo tema è alimentato dal continuo spostamento verso un’economia digitale e il cambiamento delle preferenze nel modo in cui gli individui accedono alle informazioni. “La quantità di dati e informazioni create, acquisite, copiate e consumate in tutto il mondo è destinato a crescere a un tasso annuo composto del 26% tra il 2021 e il 2024. I dati mobili sono cresciuti del 30% all’anno e i mercati in via di sviluppo sono in rapida crescita”, sottolineano.

Nel corso del 2022. A detta dei due esperti, sono stati due i fattori che hanno contribuito alla caduta dei leader di questo settore tematico. “Uno dei sotto-settori principali è quello dei semiconduttori, che è stato gravemente ostacolato dai vincoli della catena di approvvigionamento – chiariscono -. Ciò ha innescato sia lo svuotamento delle scorte sia il calo della domanda, causando un indebolimento delle valutazioni rispetto ai massimi pandemici. Riteniamo che i semiconduttori abbiano una storia di crescita a lungo termine che beneficia dell’esplosione del tema dei dati e che lo spazio presenti valutazioni interessanti”.

“Riteniamo che la fase del ciclo di compressione dei multipli sia terminata; stiamo iniziando a spostare il nostro posizionamento per prepararci all’inizio di un nuovo ciclo”, concludono Narula e Middleton.

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