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Azionario, tre ingredienti per cavalcare la ripresa a forma di K

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Le società pronte al rimbalzo, quelle con solide prospettive e multipli ragionevoli e quelle ad ad altissima crescita: ecco su cosa puntare secondo Comgest

Il 2020 è stato finora un altro anno favorevole per i titoli quality growth, come dimostrato dalla forte sovraperformance rispetto all’indice Msci Europe, che ha registrato un calo del 12,8% in euro (-8,9% in dollari). Già nel 2019 queste società avevano registrato una forte performance nel contesto di un’economia che, anche prima del Covid-19, mostrava segni di stress. E ora, nel 2012, con la possibilità di una ripresa a forma di K, per chi punta sull’azionario è necessario selezionare le aziende pronte a ripartie o a continuare a prosperare.

Per l’azionario quest’anno il concetto di qualità è stato la vera discriminante, secondo Alistair Wittet, gestore del fondo Comgest Growth Europe di Comgest. “Questa qualità si presenta in molte forme – spiega -. In primo luogo, si presenta sotto forma di resilienza di alto livello, che si tratti di aziende sanitarie come Roche o Coloplast, di aziende alimentari come Chr. Hansen, o anche del leader della litografia Asml. Queste realtà hanno attraversato la crisi in larga misura indenni”.

Inoltre, la crisi ha permesso ai leader tecnologici di ampliare il divario di performance con la concorrenza. Per il gestore, questo è il caso in particolare di L’Oréal, che ha sfruttato l’esperienza nel marketing digitale per ampliare le quote di mercato online. E vale anche per il business online di Inditex, la cui crescita ha accelerato anche con l’abolizione delle restrizioni. “Le attività digitali di Accenture, che l’azienda definisce ‘la novità’,  sono cresciute fino a rappresentare oggi il 70% dei ricavi, e anche il business Cloud di SAP ha prosperato”, sottolinea Wittet.

Infine, secondo il gestore anche la qualità della gestione, nonostante il difficile contesto, ha contraddistinto alcuni player come Orpea, l’operatore di case di cura. “Dopo aver negoziato bene in borsa durante la prima ondata, ha registrato appena 12 decessi per Covid nelle proprie strutture da luglio. Il tasso di occupazione è salito al 92% in Francia e rimane al di sopra di tale livello in tutti i mercati, ad eccezione di Madrid”, evidenzia.

Per Wittet, la stagione delle trimestrali del secondo trimestre ha rivelato come le aziende si sono comportate durante il periodo di blocco e ha dato un primo assaggio di come il commercio è andato avanti dalla riapertura. “Sika ha registrato risultati migliori del previsto nel secondo trimestre, con ricavi organici in calo del 19%. Più significativamente, la società ha indicato che il mese di giugno è stato positivo e anticipato crescita organica per la seconda metà dell’anno – argomenta -. Amplifon ha registrato un forte incremento nel trimestre grazie ad un ottimo controllo dei costi, nonostante il forte calo dei ricavi a seguito della chiusura della maggior parte dei negozi. Le controparti del settore manifestano che dalla riapertura dei negozi si è assistito ad un forte rimbalzo. Campari ha registrato una forte performance per più o meno le stesse ragioni: forte controllo dei costi e incoraggianti tendenze post chiusura”. 

Ma non tutte le sorprese sono state positive. Wittet fa notare infatti come Jeronimo Martins, retailer di generi alimentari, abbia registrato un inaspettato calo dei ricavi in Portogallo, dove le misure di distanziamento sociale hanno limitato il numero di persone che potevano accedere ai negozi. Delusione anche per Heineken, non tanto sulle vendite (dove era previsto un calo) quanto piuttosto sui costi dove, a differenza di altre aziende produttrici di bevande, il gruppo ha messo in atto pochissime misure di mitigazione per approfittare della crisi.

“Sfruttando la nostra presenza locale in Cina e le ricerche su mercati emergenti e globali – spiega il gestore -, consideriamo Prosus, tech company fresca di quotazione, un’opportunità unica per acquisire un’esposizione verso una delle società tecnologiche più innovative al mondo (Tencent) con prospettive di crescita estremamente dinamiche, sia che si tratti di monetizzare la piattaforma di social networking, di far crescere i ricavi nel gaming o di espandere il business dei pagamenti. Oltre a Tencent, Prosus dispone di una varietà di altri asset online in tutto il mondo che, nel complesso, consideriamo di qualità buona”.

Cosa fare quindi in vista del 2021 dopo questo periodo favorevole per il quality growth? Per Wittet è appunto importante guardare a un sano mix di aziende con gli ingredienti per prosperare anche in caso di ripresa. Il primo ingrediente riguarda le aziende che avranno un rimbalzo più forte in caso di ripresa. “Ci riferiamo in particolare alle società aerospaziali come Mtu, Amadeus o Ryanair, che hanno sofferto di più il crollo del traffico passeggeri a livello globale – chiarisce -. Lo stesso vale, in misura minore, per quei rivenditori come Inditex o Lvmh che sono stati costretti a chiudere i negozi per un periodo di tempo, o per le aziende del settore delle bevande le cui attività on-trade sono ancora in sofferenza. Per queste aziende, il ritorno alla normalità vedrà un forte rimbalzo dei profitti”.

Il secondo gruppo di aziende è costituito, a detta del gestore, da quelle che nonostante le solide e visibili prospettive di crescita operano su multipli molto ragionevoli, come Roche o Novo Nordisk. Infine, il terzo ingrediente riguarda le società ad altissima crescita, dove Wittet aspetta pazientemente opportunità di acquisto per aumentare la nostra esposizione: società come Adyen nello spazio dei pagamenti o Prosus.

“Come sarà il rimbalzo e quando avverrà rimane molto incerto. Sempre più spesso, alcuni commentatori fanno riferimento a una ripresa a forma di K, dove la recessione accentua essenzialmente le tendenze pre-crisi, sia che si tratti di disruption tecnologica, di timori per l’ambiente o di stili di vita più sani – conclude Wittet -. Riteniamo che attività come il business cloud di Dassault, la piattaforma di pagamenti online di Adyen, gli ambiziosi obiettivi ambientali di Inditex o la gamma di probiotici di Chr si collochino saldamente nel braccio superiore della K. Siamo convinti che gli anni di investimenti che queste aziende hanno macinato per resistere alla prova del tempo le distingueranno a fronte dell’accelerazione dei cambiamenti nei modelli di consumo”.

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