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Azionario Usa, la cautela è d’obbligo

Per Ubs, anche se l’inflazione sta rallentando, i rischi per la crescita sono aumentati. Meglio puntare sulle obbligazioni di alta qualità e sull’equity dei mercati emergenti

A cura di Mark Haefele, global wealth management chief investment officer di Ubs Global Wealth Management

A marzo l’inflazione al consumo ha mostrato segnali di rallentamento negli Stati Uniti. L’Ipc generale ha registrato un aumento del 5% su base annuale, il più contenuto da maggio 2021. Ma l’Ipc “core” è salito del 5,6% su base annuale, dal 5,5% del mese precedente. Anche l’inflazione alla produzione statunitense sta rallentando. L’Ipp ha segnato un incremento del 2,7% su base annuale a marzo, in calo dal 4,9% di febbraio. 

Il rallentamento di questi indici corrobora la percezione che la Fed stia per porre fine alla stretta monetaria. Ma vediamo motivi di cautela nei confronti delle prospettive dell’economia americana. Probabilmente la banca centrale americana aspetterà che gli interventi realizzati finora riescano a riportare l’inflazione più vicina al target del 2% prima di prendere in considerazione un taglio dei tassi. 

Anche i rischi per la crescita statunitense stanno aumentando. Stando al verbale della riunione di marzo, i membri del Fomc si aspettano una “lieve recessione” a partire dalla fine di quest’anno. I funzionari della Fed prevedono che la stretta dei criteri di concessione dei prestiti abbia ricadute negative sull’attività economica. Storicamente un inasprimento delle condizioni di finanziamento è correlato con un indebolimento degli utili aziendali. 

Ci aspettiamo che gli utili dell’S&P 500 subiscano una contrazione del 4,5% su base annua nel 2023 e giudichiamo troppo ottimistica la stima di consenso di una nuova accelerazione dei profitti aziendali nel secondo semestre. Anche le valutazioni appaiono elevate: l’S&P 500 tratta a 18x gli utili attesi, un livello vicino ai massimi dell’ultimo anno e superiore ai livelli pre-pandemia. 

Conclusione: le azioni ci sembrano mostrare un profilo di rischio/rendimento meno favorevole rispetto alle obbligazioni di alta qualità, che offrono rendimenti discreti e il potenziale di produrre plusvalenze in presenza di una contrazione più grave. Nel comparto azionario, consigliamo di diversificare i portafogli al di fuori degli Stati Uniti e preferiamo i titoli dei mercati emergenti. 

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