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Azionario Usa: tre temi da seguire

Consumi, inflazione e Esg: ecco i tre temi che secondo Columbia Threadneedle svolgeranno un ruolo cruciale all’inizio di quello che si preannuncia come un anno turbolento

Il 2022 sarà un anno nuovo sotto molti aspetti. Dopo oltre un decennio di stimoli monetari, la Federal Reserve statunitense ha indicato che alzerà i tassi d’interesse e ridurrà il supporto all’economia e ai prezzi degli attivi. Pertanto l’azionario Usa non sarà più trainato dall’espansione dei multipli di valutazione ma dovrà fare affidamento sull’effettiva crescita degli utili.

In un mercato probabilmente caratterizzato da una vasta disparità tra titoli vincenti e perdenti, sarà essenziale svolgere un’intensa attività di ricerca per individuare le azioni più redditizie, secondo Nicolas Janvier, Paul DiGiacomo e Benedikt Blomberg, rispettivamente responsabile azionario Usa (Emea), responsabile della ricerca azionaria e gestore di portafoglio di Columbia Threadneedle. Una tale ricerca per i tre esperti implica l’interazione con i vertici aziendali per comprendere la posizione competitiva delle rispettive società e come reagiranno all’impatto dei principali temi economici del 2022.

“Abbiamo individuato tre temi che svolgeranno a nostro avviso un ruolo cruciale all’inizio di quello che si preannuncia come un anno turbolento – affermano -. Mentre all’orizzonte si profila la ripresa, peraltro non lineare, dalla pandemia di Covid-19, gli investitori meglio attrezzati saranno quelli in grado di comprendere come le condizioni macroeconomiche prevalenti e questi temi cruciali incideranno sulle singole società e sui loro modelli di business”.

Tema 1: prodotti e servizi

La prima questione che si pone, secondo Janvier, DiGiacomo e Blomberg, è verso quali aree si indirizzerà la domanda inespressa. “Prima della pandemia – osservano -, i consumatori preferivano le ‘esperienze’. Di conseguenza, viaggi, alberghi, ristoranti, voli e crociere erano oggetto di forte domanda. Tuttavia il distanziamento sociale ha sconvolto le abitudini di spesa dei consumatori spingendo verso l’alto beni come mobili e abbigliamento, che negli Stati Uniti hanno segnato un rialzo del 21% rispetto alla fine del 2019, mentre la spesa per servizi langue ai livelli pre-pandemia. Con il progredire del 2022 e la probabile fine della pandemia i servizi riprenderanno quota. Ma fino a che punto? Le varianti Omicron e Delta rallenteranno l’inversione di tendenza?”.

Tema 2: perduranti carenze

Un tema correlato riguarda le carenze che affliggono l’economia e alimentano l’inflazione. L’impatto è avvertito soprattutto in tre aree: scorte al dettaglio, catena delle forniture e manodopera. “In primo luogo – spiegano i tre esperti -, i distributori faticano a tenere il passo con la domanda di beni dei consumatori dati i livelli insufficienti delle scorte, che frenano le vendite. Anche le catene delle forniture sono sotto pressione a causa di fattori quali la ripresa della domanda e le previsioni errate. Riteniamo che le strozzature nelle catene delle forniture si attenueranno all’inizio del 2022; nel corso dell’anno si osserverà poi una stabilizzazione e all’inizio del 2023 si tornerà alla normalità. Per quanto riguarda la manodopera, continuano a mancare quattro milioni di lavoratori a causa dell’impatto combinato di decessi da Covid-19, pensionamenti anticipati, operatori sanitari ancora fuori servizio e bassi livelli di immigrazione”. 

Paradossalmente, le carenze potrebbero favorire alcune società facendo salire i prezzi. “I nostri analisti ritengono che le aziende potenzialmente più avvantaggiate sono quelle attive in aree quali trasporto aereo e agricoltura, mentre case automobilistiche, società minerarie e anche le banche sono quelle più a rischio”, sottolineano.

Tema 3: l’ascesa dei criteri Esg

Uno dei temi più a lungo termine che assumerà maggiore rilevanza nel 2022 riguarda le preoccupazioni dei consumatori per il cambiamento climatico. Le società nordamericane stanno già cominciando a reagire mutando i propri comportamenti; e secondo Janvier, DiGiacomo e Blomberg questo trend subirà un’accelerazione nel 2022. “Per esempio – argomentano -, Union Pacific, la compagnia ferroviaria più importante del Nord America, ha pubblicato alla fine del 2021 il suo primo piano d’azione sul clima, che illustra nel dettaglio i passi che intende adottare per ridurre il proprio impatto ambientale e ridurre a zero le emissioni entro il 2050. Altre aziende faranno altrettanto. Interagiamo con le società in un ruolo consultivo discutendo di temi ambientali, sociali e di governance al fine di comprenderne l’operato e capire quale possa essere l’impatto delle prassi aziendali sugli utili nel corso del tempo”.

Insomma, il 2022 sarà l’anno in cui la Federal Reserve ridurrà gli stimoli monetari per la prima volta dalla crisi finanziaria globale del 2009. E questo rappresenterà per molti versi una svolta. “L’inasprimento delle condizioni monetarie renderà più selettivi i mercati azionari giacché l’aumento degli utili diverrà il principale fattore di traino delle quotazioni azionarie. In un contesto profondamente mutato – concludono i tre -, le azioni evidenzieranno progressi altalenanti e disomogenei. Sarà necessario fare ricorso a un’intensa attività di ricerca per individuare le società in grado di conseguire la crescita costante degli utili”.

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