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Azionario Usa, tre titoli su cui puntare

Per Comgest, l’azionario Usa è pronto a celebrare la fine del ciclo di rialzi dei tassi

L’indice S&P 500 ha guadagnato il 7,4% in dollari dall’inizio dell’anno, sostenuto dall’ottimismo degli investitori circa l’approssimarsi della fine dell’attuale ciclo di rialzi dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve. Come normalmente avviene, l’inasprimento monetario ha messo sotto pressione le istituzioni finanziarie più vulnerabili: ‘È solo quando la marea si ritira che si scopre chi sta nuotando nudo’, come ama dire scherzando Warren Buffet. “Questa volta – sottolinea Christophe Nagy, gestore del fondo Comgest Growth America di Comgest, la pressione ha rivelato la fragilità nascosta delle banche intermedie Silicon Valley Bank e Signature Bank, che non erano soggette ai requisiti di capitale stringenti delle banche più grandi. “Una mediocre gestione del rischio ha generato una crisi di liquidità, anche se il pronto intervento del governo Usa ha impedito che il contagio si propagasse ad altre banche regionali. Tutti questi elementi suggeriscono che la Fed stia adottando un approccio ‘attendista’”, afferma.

Quanto all’azionario Usa, Nagy mette quindi in evidenza come, tra i diversi titoli, spicchi Microsoft, all’avanguardia della rivoluzione dell’intelligenza artificiale generativa, grazie alla collaborazione con OpenAI, lo sviluppatore del chatbot AI ChatGPT. “Dall’inizio dell’anno – spiega – Microsoft ha introdotto questa tecnologia avanzata nelle sue varie piattaforme, tra cui il suo motore di ricerca (Bing AI), la suite Office 365 (Copilot) e i servizi cloud di Azure (Azure OpenAI Service). Questi nuovi servizi sono pensati per consentire significativi guadagni di produttività ai clienti e dovrebbero espandere la quota della spesa informatica globale, pari a 1.000 miliardi di dollari Usa, detenuta da Microsoft”.

L’esperto prosegue poi con Apple, che nel quarto trimestre è riuscita a incrementare i ricavi (rettificati per gli effetti valutari), nonostante i notevoli problemi sul fronte della catena di approvvigionamento. “La base installata della società ha superato i due miliardi di dispositivi attivi, ovvero il doppio della base installata di sette anni fa e il nuovo record storico in tutte le principali categorie di prodotti. Inoltre, i servizi Apple hanno registrato una crescita a doppia cifra (rettificata per gli effetti valutari), sostenuta da quasi un miliardo di abbonamenti a pagamento”, evidenzia.

Per Nagy è degna di nota anche Meta Platforms, che ha rafforzato l’iniziativa ‘Anno dell’efficienza’, comunicando il previsto taglio di altri 10.000 posti di lavoro a marzo, dopo il licenziamento di 11.000 dipendenti e la riduzione delle spese in conto capitale annunciati l’anno scorso. “I tagli sono generalizzati in quanto comprendono le attività legate alla realtà virtuale e aumentata di Meta e hanno alimentato la fiducia degli investitori nel rigore finanziario della società. Contemporaneamente, i legislatori stanno discutendo pubblicamente se vietare o imporre la vendita del suo principale concorrente, TikTok, negli Stati Uniti”, fa notare.

“Preferiamo investire in società versatili, in grado di affrontare diverse fasi di mercato, che prevediamo possano generare una crescita degli utili a lungo termine e, di conseguenza, sostenere l’apprezzamento del titolo”, conclude l’esperto.

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