Secondo Axa, l’attuale prezzo del mercato non è così irragionevole: la corrente per le banche centrali sta infatti cambiando
Dopo infiniti dibattiti su quale fosse il momento giusto per il picco di inasprimento della politica monetaria oltreoceano, il dibattito si sta spostando sulle tempistiche e sull’entità dei tagli dei tassi nel 2024. Gilles Moëc, Axa group chief economist and head of Axa Im Research, ricorda che ovviamente ci sono diversi imprevisti che potrebbero far deragliare perfino i piani migliori, ma a suo parere si può comunque guardare a ciò che le vecchie regole di politica monetaria dicono sulla possibile traiettoria della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea.
“Il messaggio della regola di Taylor è inequivocabile: il picco del tasso di policy sembra basso sia negli Stati Uniti che nell’Eurozona – afferma l’esperto -. Ora, se le banche centrali hanno scelto di essere prudenti e si sono astenute dallo spingere i tassi fino alla soglia suggerita dalle vecchie regole di politica monetaria, di norma sarebbe necessario prendere tempo prima di correre il rischio di operare tagli”.
Tuttavia, secondo Moëc se la regola di Taylor tenesse conto delle previsioni sull’output gap di istituzioni come il Cbo, la Commissione Europea o l’Ocse, l’anno prossimo richiederebbe tagli significativi anche se l’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi non fosse ancora tornata all’obiettivo per fine del 2024. “Questo suggerisce che l’attuale prezzo del mercato non è così irragionevole – sottolinea -. Le voci delle banche centrali in genere invitano i mercati a non lasciarsi trasportare. Siamo quindi più cauti nelle nostre previsioni, ma la ‘corrente sta cambiando’. Il dibattito sulla forma giusta per la traiettoria della politica monetaria ruotava intorno all’analogia tra il Cervino e Table Mountain. Proponiamo di aggiungere all’elenco il Monte Snowdon, la montagna più alta di Inghilterra e Galles: qualsiasi montagna può essere faticosa da scalare, ma se è ragionevolmente bassa, la discesa può essere rapida”.
Intanto, l’esperto fa notare che la scorsa settimana, nel Regno Unito, il Cancelliere dello Scacchiere ha emesso il suo Autumn Statement. “Anche se il fiscal drag continua, riteniamo che in termini di narrazione incarni la normalizzazione del dibattito politico britannico. Sembra che il Regno Unito si stia dirigendo verso le elezioni del prossimo anno con la classica ‘battaglia dei manifesti (elettorali)’ per conquistare il centro dell’opinione pubblica britannica, tra un centro-destra che difende un’agenda di governo limitata e un centro-sinistra che difende i servizi pubblici, ma con un occhio al pareggio dei conti”. Tuttavia, per Moëc una questione potrebbe spostare il dibattito britannico più verso l’attuale stato d’animo degli Stati Uniti: l’arma politica della lotta al cambiamento climatico.