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Batterie elettriche, all’orizzonte c’è un superciclo dei prezzi

Secondo Cirdan Capital, per i prossimi tre anni l’offerta sul mercato di metalli per batterie potrebbe essere insufficiente rispetto alla domanda

Quello delle batterie elettriche è un settore che sta attirando sempre di più l’interesse degli investitori. Ma proprio questo interesse, di mercato e governi, secondo Antonio De Negri, founder e ceo di Cirdan Capital, fa intravedere all’orizzonte un superciclo dei prezzi e la carenza di materie prime.

Il problema delle emissioni prodotte dall’uomo, che a partire dai tempi della rivoluzione industriale rischiano di compromettere il naturale equilibrio dei gas serra, è ora infatti all’ordine del giorno: molti governi stanno pubblicando ambiziosi programmi di ‘emissioni zero’ entro il 2050 e il mercato punta sui veicoli elettrici e sulle energie rinnovabili. “Dato l’impegno di lungo termine di molti Paesi – spiega  De Negri -, gli investitori si sono posizionati nel settore, scommettendo sulla forte crescita delle commodities essenziali allo sviluppo delle batterie per le auto elettriche, che fanno parte del macro settore Esg. Considerando i volumi investiti in Esg, crediamo che gli investitori stiano puntando sul cosiddetto ‘superciclo’ del prezzo dei metalli essenziali allo sviluppo delle batterie per le auto elettriche. In altre parole, sul vertiginoso innalzamento dei prezzi dei metalli correlati alle batterie per le auto elettriche”. 

A sostegno della sua ipotesi, l’esperto cita la tesi basata su dati derivanti dal mercato: gran parte delle azioni presenti nel “Global Lithium and Battery” Etf ha registrato una performance del +170% nell’anno, mentre i principali produttori del litio (uno dei metalli fondamentali per la realizzazione di batterie per auto elettriche) hanno raccolto più di 2 trilioni di dollari da investitori negli ultimi mesi.

Dato il recente interesse per il settore da parte degli investitori e di conseguenza dei produttori di batterie,  De Negri stima dunque che l’offerta di metalli possa diminuire nel breve termine, influenzando lo sviluppo delle batterie. “Infatti, crediamo che la crescita di ‘un’economia elettrica’ sia condizionata dall’offerta di metalli per batterie sul mercato, tra cui nichel, rame, cobalto e litio – conclude -. Pertanto, stimiamo che per un periodo di circa tre anni l’offerta di metalli sul mercato potrebbe essere insufficiente rispetto alla domanda. Crediamo quindi che questo possa generare sia un incremento di prezzo sia un lieve rallentamento nella produzione di batterie per le auto elettriche”.

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