Un portafoglio ad alta convinzione di 40-60 titoli di società globali incentrate sul recupero di ecosistemi marini, terrestri e urbani
Bnp Paribas Asset Management ha lanciato Bnp Paribas Ecosystem Restoration, un fondo tematico che offre esposizione a società impegnate nel ripristino e nella conservazione degli ecosistemi globali e del capitale naturale. L’aggiunta di questo fondo alla gamma di strategie ambientali di Bnpp Am rafforza la sua leadership europea nell’investimento tematico sostenibile.
L’inaugurazione del Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino degli ecosistemi nella Giornata mondiale dell’ambiente (il 5 giugno) sottolinea l’urgente necessità di proteggere il capitale naturale. Il ripristino degli ecosistemi rappresenta un’opportunità di investimento che ha un impatto positivo sulle risorse naturali e sull’economia globale. Nel prossimo decennio, gli sforzi per ripristinare gli oceani, il suolo e le aree urbane richiederanno investimenti pari a 22 mila miliardi di dollari e creeranno un business del valore di 6 mila miliardi di dollari l’anno.
Bnp Paribas Ecosystem Restoration investe in aziende globali quotate, di diversa capitalizzazione, le quali offrono soluzioni ambientali che contribuiscono al ripristino degli ecosistemi attraverso i loro prodotti, servizi o processi. Gli investimenti si concentrano su tre temi principali: ecosistemi marini (controllo dell’inquinamento idrico, trattamento delle acque, packaging ecosostenibile, acquacoltura, sistemi di irrigazione efficienti e soluzioni per il controllo delle inondazioni); ecosistemi terrestri (tecnologie relative alle proteine alternative, all’agricoltura, alla silvicoltura e alle piantagioni sostenibili); ecosistemi urbani (servizi ambientali, edifici verdi, riciclaggio, gestione dei rifiuti e modi alternativi di trasporto).
Bnp Paribas Ecosystem Restoration è composto da un portafoglio ad alta convinzione costituito da 40-60 titoli selezionati tra 1.000 società globali incentrate sul recupero di ecosistemi marini, terrestri e urbani. L’universo d’investimento è diversificato per area geografica, dimensioni e settori, con il settore della tecnologia, quello industriale e quello dei materiali ben rappresentati, e contiene molte società altamente innovative che utilizzano tecnologie complesse per affrontare le problematiche ambientali.
Il fondo è gestito utilizzando un approccio attivo che combina ricerca macro e fondamentale con uno screening quantitativo proprietario, insieme all’integrazione dei criteri Esg, per identificare le società “best-in-class”. Il fondo contribuisce anche al raggiungimento di sei tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, Sdg) delle Nazioni Unite.
Lanciato per rispondere alla crescente domanda dei clienti, Bnp Paribas Ecosystem Restoration è un’ulteriore pietra miliare nella “roadmap” di Bnpp Am sulla biodiversità, annunciata a maggio, che comprende un’attività di ricerca volta ad accelerare lo sviluppo di indicatori di misurazione della biodiversità e a stabilire un quadro di rendicontazione comune. Bnpp Am ha recentemente avviato delle partnership con la non-profit CDP (Carbon Disclosure Project), Iceberg Data Managers e I Care & Consult per promuovere un reporting trasparente, di alta qualità e standardizzato dei dati sulla biodiversità a livello aziendale.
Il fondo è gestito congiuntamente da Edward Lees e Ulrik Fugmann, che guidano insieme l’Environmental Strategies Group di Bnpp Am e gestiscono il fondo long-only Bnp Paribas Energy Transition e il fondo long-short Bnp Paribas Environmental Absolute Return Thematic (“EARTH”), lanciati rispettivamente a settembre 2019 e luglio 2020. Il lancio di Bnp Paribas Ecosystem Restoration arricchisce la gamma di fondi di Bnpp Am che investono nello sviluppo sostenibile e nella transizione energetica, offrendo un ampio ventaglio di soluzioni d’investimento ambientali. Bnpp Am gestisce attivi per 20 miliardi di eur in fondi tematici sostenibili, ciò che ne fa uno dei leader più dinamici in Europa in questo campo.
L’investimento tematico ambientale ha avuto la tendenza a concentrarsi maggiormente su aree quali le energie rinnovabili piuttosto che sul capitale naturale, malgrado quest’ultimo sia riconosciuto a livello globale come uno degli elementi più importanti per affrontare il cambiamento climatico. L’economia verde offre un’opportunità d’investimento su circa 4.000 società di tutto il mondo con una capitalizzazione di mercato di 5mila miliardi di dollari, pari a circa il 5% del mercato azionario globale quotato. Tuttavia, nonostante una crescita annualizzata dell’8% dal 2009, le dimensioni dell’economia verde appaiono insufficienti rispetto ai livelli necessari in uno scenario in cui il riscaldamento globale, in linea con l’accordo di Parigi, deve mantenersi sotto i 2° C.
“La metà del Pil mondiale dipende dal capitale naturale e il consumo di queste risorse avviene 1,75 volte più velocemente della rigenerazione terrestre – spiega Edward Lees, co-gestore di Bnp Paribas Ecosystem Restoration -, mentre la crescita della popolazione globale e l’aumento dei redditi stanno portando a un aumento della domanda, che si aggiunge a un’urgente necessità di ripristinare gli ecosistemi danneggiati. Il settore finanziario ha un ruolo fondamentale da svolgere nel creare un impatto ambientale positivo e siamo orgogliosi di aver lanciato Bnp Paribas Ecosystem Restoration a supporto del lavoro delle Nazioni Unite e di altri”.
“Bnp Paribas Asset Management è all’avanguardia negli investimenti sostenibili da due decenni e il lancio di Bnp Paribas Ecosystem Restoration integra i fondi esistenti che investono nei cambiamenti ambientali e nella transizione energetica – aggiunge Ulrik Fugmann, co-gestore di Bnp Paribas Ecosystem Restoration -. Il ripristino di ecosistemi marini, terrestri e urbani offre notevoli opportunità di investimento e, sostenendo e impegnandoci con le società che forniscono soluzioni per proteggere il nostro capitale naturale, ci prefiggiamo di soddisfare i requisiti degli investitori per rendimenti finanziari associati a un impatto ambientale positivo”.