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Bond investment grade, istruzioni per i prossimi mesi

Spread, settori e rischi: gli esperti di Loomis Sayles rispondono alle tre domande chiave per chi investe nell’obbligazionario investment grade

Gli spread investment grade negli Stati Uniti stanno tornando a livelli pre-pandemici, ma cosa è lecito aspettarsi nel corso dell’anno? A questa domanda ha provato a rispondere il team corporate investment grade di Loomis Sayles, affiliata di Natixis Im, che continua ad essere costruttivo per quanto riguarda questo segmento nel mercato obbligazionario. 

“Pur riconoscendo come le valutazioni possano sembrare ‘piene’ su base storica – argomentano gli esperti -, pensiamo che gli spread investment grade abbiano la possibilità di continuare a restringersi leggermente all’interno di uno scenario di ripresa”. 

La loro previsione è infatti che il mercato investment grade beneficerà della diffusione dei vaccini, dal miglioramento dell’economia e da un ulteriore sostegno fiscale. “Crediamo anche – aggiungono – che assisteremo ad un miglioramento graduale, ma costante, dei fondamentali del credito, dato che le società si stanno concentrando sulla riparazione dei propri bilanci. Inoltre, dal nostro punto di vista, anche la solidità della dinamica domanda/offerta dovrebbe rappresentare un ulteriore sostegno. L’emissione di corporate bond potrebbe diminuire significativamente nel corso del 2021 dopo la quantità record dell’anno scorso e ci aspettiamo che gli investitori continuino ad essere presenti sul credito statunitense, che attualmente offre rendimenti relativamente più alti rispetto ai mercati sviluppati in Europa e Asia”.

Quanto ai settori, la selezione resta fondamentale. “I settori colpiti dalla pandemia continuano ad offrire uno spread aggiuntivo rispetto al mercato, ma anche gli spread delle obbligazioni degli emittenti più colpiti si sono notevolmente ristretti – si sottolinea nel report -. Crediamo che la selezione del credito rimanga fondamentale e preferiamo quei crediti che mostrano una liquidità superiore della media e profili di scadenza gestibili. La nostra attenzione, tuttavia, si sta spostando su ciò che le aziende faranno con la liquidità e il debito accumulati durante la fase più acuta della pandemia. Al momento privilegiamo aziende e settori che stanno mostrando l’intenzione e la capacità di risanare i propri bilanci. Le agenzie di rating hanno mostrato una certa indulgenza per tutto il 2020, optando per un approccio attendista in molti casi, ma ci aspettiamo che adottino una linea più rigorosa nel corso di quest’anno”.

Infine, tra i principali rischi che gli esperti di Loomis Sayles stanno monitorando, nel corso dei prossimi mesi, vengono segnalati principalmente tre segmenti: quelli legati a diffusi e significativi lockdown in giro per il mondo sulla base dell’aumento dei contagi, quelli relativi ad uno stimolo ulteriore sotto la presidenza Biden che si possa rivelare minore rispetto alle attese e possibili delusioni per quanto riguarda l’esecuzione dei piani vaccinali oppure un’efficacia dei vaccini stessi inferiore alle attese. 

“Anche se il cammino di ripresa si dispiegherà secondo le aspettative – concludono -, le aziende potrebbero non riuscire a portare avanti la riduzione della leva finanziaria in un contesto economico in miglioramento e con un’ampia liquidità. In particolare, una potenziale rinascita di fusioni e acquisizioni potrebbe rallentare il risanamento dei bilanci e portare ad un flusso di nuove emissioni più alto del previsto”.

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