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Con la stretta monetaria meglio le strategie alternative

La fine delle politiche accomodanti sta portando a un riprezzamento degli asset di rischio. Per Ubp, tale contesto è favorevole alle strategie alternative decorrelate rispetto al mercato

In un contesto di aumento dei tassi di interesse che porta a un riprezzamento al ribasso delle attività finanziarie, gli investitori potrebbero essere interessati a strategie alternative non correlate agli indici. Ne è convinto Fredrik Langenskiöld, senior investment specialist di Union Bancaire Privée, secondo cui è possibile trovare all’interno di questa asset class interessanti opportunità.

D’altra parte l’inflazione, che la maggior parte degli economisti e delle banche centrali ritenevano ancora temporanea alla fine dell’anno scorso, continua a perdurare. Le pressioni sulle materie prime e la politica ‘zero Covid’ in Cina, che sta sconvolgendo le catene di approvvigionamento e interrompendo la fluidità del commercio, lasciano presagire che le pressioni inflazionistiche continueranno. È quindi probabile che l’inflazione si stabilizzi su livelli persistentemente più alti di quanto previsto in precedenza. Nel frattempo, i mercati azionari e obbligazionari si stanno adattando a questo nuovo contesto, più complicato, caratterizzato dall’aumento dei tassi di interesse. In Europa, le conseguenze del conflitto in Ucraina stanno aggiungendo un elemento di difficoltà per le economie del Vecchio Continente, che dipendono maggiormente dalle forniture di idrocarburi dalla Russia.

“Negli ultimi anni – osserva Langenskiöld – le politiche non convenzionali delle banche centrali hanno in generale fatto crescere i mercati in maniera artificiale e incoraggiato il posizionamento degli investitori sugli asset di rischio. Tuttavia, la fine di queste politiche accomodanti e l’inasprimento monetario in corso stanno portando a un riprezzamento degli asset di rischio. La discriminazione tra gli emittenti si sta rafforzando. Si prevede che le imprese in difficoltà, che hanno beneficiato di condizioni di prestito favorevoli, faranno ora fatica a rifinanziarsi”.

Sta quindi aumentando il ricorso a strategie ‘macro sistematiche’. “Per gli investitori – chiarisce l’esperto -, questo nuovo ambiente volatile e più discriminante è, nel complesso, più favorevole alle strategie alternative decorrelate rispetto al mercato. Le strategie macro hanno ottenuto buoni risultati nel primo trimestre, in particolare le strategie macro sistematiche (l’indice HFRI Macro: Systematic Diversified è salito del 9,67%). Queste strategie hanno generato rendimenti interessanti assumendo posizioni lunghe sui mercati delle materie prime e posizioni corte sui mercati obbligazionari e azionari. Queste strategie, come quelle relative value, hanno dimostrato il loro carattere difensivo in un contesto di mercato turbolento”.

“D’altro canto – prosegue -, le strategie long/short azionarie hanno sofferto di più nel primo trimestre (l’indice HFRI Equity Hedge Total è sceso del 4,1%), mentre le strategie di credito ed event-driven hanno generalmente resistito bene al contesto di mercato (l’indice HFRI Event-Driven è sceso dell’1,42%). Tuttavia, esistono diversi tipi di strategie long/short con diversi gradi di sensibilità alle azioni. In questo senso, le strategie market neutral sono più ricercate. Nel medio termine, tuttavia, riteniamo che le strategie long/short (azionarie e creditizie) e le strategie macro sistematiche saranno una fonte di opportunità per gli investitori, dal momento che l’inasprimento delle politiche monetarie porterà a un riprezzamento al ribasso degli asset finanziari, in base ai loro fondamentali”.

Secondo Langenskiöld, le strategie alternative consentono inoltre agli investitori di trarre vantaggio dai movimenti di ‘dislocazione’ del mercato: l’obiettivo è catturare una serie di spread nel corso dell’anno senza assumere alcuna posizione direzionale. Un esempio? “Nel mercato delle materie prime – argomenta -, nel febbraio 2022, la sospensione delle contrattazioni del nichel sul London Metal Exchange, mentre lo stesso metallo ha continuato a essere negoziato sullo Shanghai Futures Exchange, ha dato luogo, per un breve periodo, a un movimento di dislocazione che ha offerto una reale opportunità agli investitori”.

Per l’esperto però è essenziale essere ben consigliati prima di stabilire una strategia di investimento alternativa, poiché la qualità dei gestori è molto eterogenea. “Una selezione accurata è la chiave del successo nel nostro settore”, conclude.

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