Per Ubp queste obbligazioni permettono di accedere a titoli con un potenziale elevato di crescita, i cosiddetti titoli growth, con una volatilità decisamente minore
Nonostante le recenti oscillazioni dei titoli tech, il tech resta un settore su cui puntare. E il modo migliore per farlo, mettendosi al riparo dalle turbolenze, sono le obbligazioniLe obbligazioni sono titoli rappresentativi del capitale di ... Leggi convertibili. Parola di Scarlett Claverie-Bulté, convertible bond investment specialist di Union Bancaire Privée che ribadisce la sua view positiva a lungo termine sul settore.
“La pandemia ha esercitato una pressione senza precedenti su molti settori e gli effetti avversi del lockdown devono ancora manifestarsi appieno – spiega -. Diversamente, alcuni segmenti dell’economia, in primis le società tech, hanno assistito a una forte accelerazione dell’attività, spinta dall’adozione più rapida del previsto di nuovi comportamenti di consumo e di business, come il lavoro da casa, l’e-business e l’automazione delle fabbriche”.
A fine agosto, il Nasdaq 100 era cresciuto del 39,6% a/a (rendimento totale), mentre l’S&P 500 del 9,7%. Anche includendo le correzioni viste nei giorni scorsi, l’indice tecnologico statunitense è ancora in crescita del 27,8% dall’inizio dell’anno (dato al 11 settembre), con un +23% rispetto all’indice S&P 500. “Grazie alla loro esposizione a trend favorevoli, come ad esempio il lavoro da remoto, le aziende tecnologiche offrono agli investitori visibilità e forti prospettive di crescita. In un clima di incertezza, si tratta di asset di grande valore, i cui benefici vanno visti ben oltre i naturali de-rating di breve termine”, assicura l’esperta.
Per la Claverie-Bulté, le attuali turbolenze nel tech fanno sì che le obbligazioniLe obbligazioni sono titoli rappresentativi del capitale di ... Leggi convertibili abbiano un’esposizione alla ‘crescita’: semmai, infatti, i movimenti nel settore dovrebbero essere visti come un’opportunità per gli investitori di riconsiderare gli strumenti che utilizzano per investirvi, piuttosto che mettere in discussione le caratteristiche ‘growth’ di questi titoli. Alla luce di ciò, le obbligazioniLe obbligazioni sono titoli rappresentativi del capitale di ... Leggi convertibili meritano quindi di essere riconsiderate. “La combinazione unica di una componente obbligazionaria, che offre i tipici vantaggi difensivi di un normale strumento a reddito fisso, con un kicker azionario, l’opzione di conversione, offre agli investitori la possibilità di accedere a titoli con un potenziale elevato di crescita, i cosiddetti titoli ‘growth’ (comprese le aziende del settore tecnologico) con una volatilità decisamente minore”, afferma.
L’emissione dei titoli tech convertibili sta registrando un boom, poiché a detta dell’esperta offrono opportunità di investimento significative e diversificate. “La grande esposizione del mercato obbligazionario convertibile globale ai settori growth (compresa la tecnologia) lo rende un’alternativa legittima per gli investitori che vogliono diversificare i loro investimenti azionari in questo campo”, ribadisce sottolineando come secondo una ricerca di Refinitiv sulle obbligazioniLe obbligazioni sono titoli rappresentativi del capitale di ... Leggi convertibili, l’industria tecnologica da sola rappresenta oggi il 21% dell’universo obbligazionario convertibile globale. A titolo di confronto, il mercato europeo delle obbligazioniLe obbligazioni sono titoli rappresentativi del capitale di ... Leggi convertibili rappresenta il 17%.
Da una base già di per sé ampia, le opportunità di investimento in titoli growth nell’universo delle convertibili continuano ad aumentare. “Dall’inizio dell’anno, il mercato delle obbligazioniLe obbligazioni sono titoli rappresentativi del capitale di ... Leggi convertibili ha registrato un volume storico di nuove emissioni, raggiungendo livelli mai visti dal 2007 – conclude la Claverie-Bulté -. Secondo la ricerca di Refinitiv, dei 120 miliardi di dollari Usa di emissioni primarie convertibili riportati a livello globale da inizio anno, il 27% proviene dall’It e il 19% dalle aziende del settore healthcare”.