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Credito, è l’anno della dispersione

mercati e volatilità

Per Federated Hermes, la sovraperformance del credito di qualità superiore sarà un motivo chiave per il resto del 2022

Finora il 2022 sta mostrando un quadro fondamentale completamente diverso rispetto al 2021, un anno a senso unico, caratterizzato dalla mancanza di volatilità e da tassi di interesse e di insolvenza ai minimi storici che hanno portato ad una sovraperformance del credito di bassa qualità.

“Il beta più elevato ha sovraperformato da inizio anno, ma questa tendenza si è recentemente invertita – osserva Vincent Benguigui, senior credit portfolio manager di Federated Hermes -. Riteniamo che questo sia solo l’inizio e che la dispersione, cioè la sovraperformance del credito di qualità superiore, sarà un motivo chiave per il resto dell’anno”

Per l’esperto, sebbene il rallentamento globale della crescita avrà un impatto sull’intera economia, le società più piccole e più vicine all’economia ‘reale’ ne risentiranno maggiormente. Le società con rating CCC e B, in generale, appartengono maggiormente a questa categoria.

“Le banche centrali aumentano i tassi per far fronte all’aumento dell’inflazione.  In un primo momento, l’impatto pesa maggiormente sulle performance dei crediti di qualità superiore, che una maggiore correlazione con l’andamento dei tassi – spiega Benguigui -. Nel lungo periodo, tuttavia, tassi più alti significano un costo del capitale più elevato e, in ultima analisi, un aumento dei tassi di default che si ripercuoterà sulle società con rating CCC. Il tasso di default è già in aumento (sia in Europa sia negli Stati Uniti), anche se partiamo da un livello storicamente basso”.

“Di conseguenza – conclude – vediamo che la dispersione è già in atto: gli emittenti CCC sono quelli con la peggiore performance tra i titoli high yield, su base mensile e trimestrale”.

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