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Credito, meglio puntare sull’investment grade europeo

Generali Investments Partners preferisce i titoli finanziari senior, obbligazioni bancarie Tier 2 e i bond societari ibridi emessi da società con un basso rischio di declassamento a livello senior

Finora, secondo Fabrizio Viola, portfolio manager di Generali Investments Partners, il contesto macroeconomico ha fornito un sostegno significativo alle obbligazioni societarie europee. E anche le emissioni a basso rating e ad alto rendimento hanno superato le aspettative, grazie ad un’offerta contenuta e all’assenza di eventi creditizi importanti. “Ciò – spiega – ha rafforzato il carry trade per tutto il 2023, un anno in cui anche il mercato primario è stato ben assorbito e i fondi rivolti al credito hanno registrato flussi positivi”.

Tuttavia, secondo l’esperto, i nuovi livelli dei tassi di interesse non possono essere ignorati: tassi di interesse più elevati potrebbero infatti influenzare le valutazioni azionarie e potenzialmente mettere in difficoltà le società altamente indebitate. “D’altro canto – evidenzia – anche se è vero che i fondamentali si stanno deteriorando, ciò avviene a un ritmo piuttosto lento e molte aziende, soprattutto quelle con un elevato rating creditizio, hanno già prefinanziato le loro esigenze di liquidità”.

Ciò secondo Viola significa che la resilienza del credito potrebbe essere messa a repentaglio solo da un forte aumento del rischio sistemico, una sorta di fase di svendita irrazionale innescata da vari fattori, dalla geopolitica, agli errori di politica economica passando infine per i fallimenti di singole aziende. “Il fattore più critico da monitorare a questo riguardo – avverte – è capire in quale fase ci troviamo del ciclo profitti/crescita, intuendo quanto questo andrà a volgere in territorio negativo. Attualmente non abbiamo raggiunto questo punto, almeno finché l’economia americana non si indebolirà in modo significativo facendo partire una reazione a catena”.

Viola sta gestendo questi rischi adottando un approccio cauto nella costruzione del portafoglio. “Il nostro obiettivo – chiarisce – è selezionare le società che sono meglio posizionate per resistere nel nuovo contesto di tassi di interesse e che possano ridurre la leva finanziaria per compensare il maggiore costo del debito. Inoltre, stiamo massimizzando la nostra componente carry per trarre il massimo vantaggio da un ambiente in cui gli spread possano restare in un range relativamente ristretto. Le nostre principali scelte di credito includono titoli finanziari senior, obbligazioni bancarie Tier 2 e i bond societari ibridi emessi da società aventi un basso rischio di declassamento a livello senior”.

L’esperto dà inoltre notevole importanza agli aspetti tecnici delle obbligazioni e presta particolare attenzione agli elementi legali nonché all’analisi delle clausole per identificare prezzi errati o opportunità di alpha. “Anche se l’aumento del rischio sistemico potrebbe non essere imminente, lo stiamo gestendo mantenendo una duration neutrale e implementando coperture tattiche utilizzando derivati di credito”, conclude.

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