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Da HanEtf un nuovo Etf sulla transizione energetica

L’Etf fornisce un’esposizione al mercato delle materie prime protagoniste della transizione energetica globale

HanEtf, prima piattaforma white-label indipendente di Etf ed Età in Europa, ha quotato su Borsa Italiana lo Sprott Energy Transition Materials Ucits Etf (Ticker: SETM). Quotato nelle scorse settimane su LSE, seguirà l’indice Nasdaq Sprott Energy Transition Materials Ex-Uranium e fornirà un’esposizione al mercato delle materie prime protagoniste della transizione energetica globale. 

L’ Etf sui metalli necessari alla transizione energetica è il secondo Exchange Traded Fund quotato da HanEtf in collaborazione con Sprott Asset Management, dopo il lancio dell’ Etf sulle società minerarie coinvolte nell’estrazione dell’uranio, lo Sprott Uranium Miners Ucits Etf (Ticker: U3O8), nel maggio 2022. 

Le materie prime su cui investe il fondo si possono suddividere in tre macro categorie, in base al ruolo che ricoprono nel percorso di transizione, in particolare: generazione di energia pulita: utilizzo di terre rare e argento; trasmissione di energia pulita: basata sul rame; stoccaggio di energia pulita: fondamentali litio, nichel, manganese, cobalto e grafite.

Poiché a livello globale, stati e governi continuano a impegnarsi per raggiungere l’azzeramento delle emissioni di CO2, ci si aspetta che la domanda di questi materiali subirà una vera e propria impennata nel prossimo futuro, in quanto risulta ormai improrogabile il verificarsi di un passaggio da una economia ad alta intensità di carbonio ad una ad alta intensità di metalli. Da marzo 2022, la spesa governativa globale a sostegno della produzione di energia pulita è cresciuta di oltre 500 miliardi di dollari. Tuttavia, secondo l’Iea, l’International Energy Agency, gli investimenti in energia pulita tra il 2026 e il 2030 potrebbero arrivare al raggiungimento di una media annuale di 4,2 trilioni di dollari, questo proprio per poter soddisfare gli obiettivi net-zero.

E’ quindi necessario che l’infrastruttura a sostegno della produzione, del trasporto e dello stoccaggio di energia pulita si espanda. Per queste ragioni, le aziende a monte della catena di approvvigionamento beneficeranno dell’aumento degli investimenti nei metalli necessari per la transizione energetica.

“Il 2022 è stato l’anno in cui si è riconosciuta a livello mondiale l’importanza della transizione e della sicurezza energetica. Alcuni minerali sono oggi materie prime necessarie per soddisfare il crescente bisogno di energia a basse emissioni di carbonio, per portare allo sviluppo di una maggiore elettrificazione e favorire la transizione verso i veicoli elettrici. A causa di anni di scarsi investimenti, la domanda di materie prime fondamentali per la transizione energetica ora supera l’offerta. Riteniamo che le società minerarie focalizzate sui questi minerali siano ben posizionate per beneficiare dei significativi investimenti che saranno necessari nei prossimi decenni”, ha spiegato John Ciampaglia, ceo di Sprott Asset Management.

“Stiamo vivendo una fase che potremmo definire di rivoluzione energetica – ha aggiunto Hector McNeil, fondatore e co-ceo di HanEtf -. Che si tratti di pannelli solari o di batterie che alimentano le auto elettriche, un mondo decarbonizzato comporta una maggiore domanda di materie prime e minerali fondamentali perché questo passaggio sia possibile. Siamo lieti di collaborare nuovamente con Sprott Asset Management per creare un Etf altamente innovativo, in grado di catturare questo tema d’investimento. Sprott Am è leader mondiale nel comparto delle materie prime e dei prodotti minerari e insieme abbiamo riscontrato un grande successo con il nostro Sprott Uranium Miners Ucits Etf, proprio grazie alla sua esposizione pure play e all’elevata professionalità in questo campo da parte di Sprott Am. Non possiamo che augurarci lo stesso risultato da SETM”.

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