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Da Invesco un nuovo Etf sul tech cinese

Obiettivo: offrire agli investitori un’esposizione a una gamma di aziende innovative più ampia di quella del settore tecnologico tradizionale

Nuovo Etf targato Invesco. La società ha lanciato l’Msci China Technology All Shares Stock Connect Ucits (codice Isin IE00BM8QS095, Ter 0,49%), uno strumento che mira a replicare l’indice Msci China Technology All Shares Stock Connect Select, che cattura un’ampia gamma di società tecnologiche innovative, per cogliere le opportunità offerte dalla rapida trasformazione della Cina verso una ‘nuova’ economia.

“La Cina è nota da tempo per la sua attività di produzione ed esportazione di merci. Tuttavia, la Cina moderna è anche sede di molti dei maggiori innovatori al mondo, protagonisti nello sviluppo di tecnologie all’avanguardia – sottolinea Fabrizio Arusa, senior relationship manager Etf specialist di Invesco -. Pechino punta infatti a trasformare il Paese in un leader globale dell’innovazione, e nel suo ultimo Piano quinquennale, il Governo sottolinea l’importanza di continui investimenti in ambito tecnologico e nella ricerca e sviluppo”.

“Il nostro nuovo Etf – chiarisce quindi Arusa – offre agli investitori un modo efficace per ottenere esposizione a una più ampia gamma di aziende innovative rispetto a quelle che troverebbero nel settore tecnologico tradizionale. In effetti, le società del settore informatico costituiscono meno del 20% del peso dell’indice. Attualmente, le maggiori esposizioni sono nei settori dei beni voluttuari e dei servizi di comunicazione”.

L’indice è stato pensato per concentrarsi sulle società cinesi che traggono ricavi significativi dallo sviluppo di nuovi prodotti e servizi grazie alle innovazioni tecnologiche in settori come Internet, digitalizzazione, mobilità, automazione, innovazione industriale e sanità digitale. Msci assegna un ‘punteggio di rilevanza’ per ogni titolo in Msci China All Shares Stock Connect Index; tale punteggio rispecchia la percentuale di ricavi generati dalle aree di attività associate a tale obiettivo.

“Le società con un basso punteggio di rilevanza vengono rimosse dall’indice, così come i titoli illiquidi, al fine di migliorare la negoziabilità – spiega Arusa -. Msci seleziona quindi le 100 maggiori società, e ciascuno di questi componenti finali viene ponderato moltiplicando il punteggio di rilevanza della società per la propria capitalizzazione di mercato adeguata al flottante libero. In questo modo, l’esposizione è orientata verso le società che ottengono ricavi maggiori da tali tecnologie”.

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