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Ecco quando si fermerà la corsa del dollaro

Per Generali Investments è improbabile che i fattori di supporto del biglietto verde persistano sino a fine anno. Ecco perché e cosa tenere d’occhio

La guerra in Ucraina, le incertezze sulla politica monetaria e la profondità del rallentamento contribuiranno a consolidare la prudenza degli investitori. E il dollaro Usa, si sa, è una valuta anticiclica che beneficia di un rallentamento globale e di una maggiore avversione al rischio. Nonostante le valutazioni elevate, secondo Thomas Hempell, head of macro & market research di Generali Investments, i fattori di supporto non cederanno presto. In particolare, è improbabile che le incertezze sulla geopolitica e sull’ulteriore percorso delle banche centrali (quanto velocemente e con quale livello di inasprimento?) diminuiscano molto rapidamente, mantenendo il dollaro sostenuto.

“Dall’altro lato – fa notare l’esperto -, è difficile ignorare le già elevate valutazioni raggiunte dalla moneta Usa. Il suo valore reale effettivo (corretto per l’inflazione) è del 15% superiore alla media di lungo termine. Il nostro modello sul cambio eur/usd indica addirittura un superamento del 20%. Ed il dollaro si distingue con un movimento più forte di quasi l’8% rispetto a quanto suggerirebbe la correlazione rendimento/FX per quest’anno”.

Secondo Hempell l’elemento chiave da tenere d’occhio è l’inversione dell’incertezza geopolitica e politica insolitamente elevata. “Una volta che le tensioni sull’Ucraina si saranno allentate e il rischio di una recessione nell’area dell’euro si sarà ritirato, è probabile che la fortuna del dollaro cambi e che l’euro rimbalzi da livelli molto bassi”, spiega. 

L’altro ingrediente fondamentale per un’inversione di tendenza è la diminuzione dell’incertezza politica. “L’inflazione dovrebbe aggirarsi intorno all’8% nelle economie avanzate durante i mesi estivi – precisa -. Quando emergeranno le prove del picco di inflazione, anche l’incertezza politica verrà progressivamente meno, erodendo un ulteriore elemento chiave del supporto del dollaro Usa. Nel complesso, vediamo le prospettive inclinate verso un’ulteriore forza dell’usd a breve termine, seguita da un rimbalzo dell’eur/usd più avanti nell’anno e nel 2023”.

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