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Elezioni e mercati, cosa cambia con la vittoria della Meloni

Per Federated Hermes nei prossimi mesi i mercati metteranno alla prova il nuovo governo, al quale toccherà “una lotta in salita”. Secondo Cassa Lombarda solo una deriva populista potrebbe spaventare gli investitori

Il risultato è chiaro: la coalizione di destra ha vinto con un margine ampio e, a giudicare dai numeri attuali, è destinata ad assicurarsi circa il 55% dei seggi in entrambe le camere del Parlamento.

“I mercati hanno avuto tutto il tempo di metabolizzare l’evoluzione dello scenario politico italiano e la svolta più moderata di Fratelli d’Italia ha contribuito a contenere i timori sull’Italia emersi all’indomani delle dimissioni di Draghi”, commenta Silvia Dall’Angelo, senior economist di Federated Hermes”, secondo cui nelle prossime settimane e nei prossimi mesi i mercati metteranno alla prova la determinazione del nuovo governo ad attenersi a un percorso di riforme e di disciplina fiscale, con un’attenzione iniziale alle nomine chiave. “Il crollo della sterlina dopo l’annuncio del bilancio britannico della scorsa settimana, non così contenuto, potrebbe essere un monito per il prossimo governo italiano”, avverte.

Per la Dall’Angelo, il prossimo governo rispetterà le regole e si atterrà in larga misura ad un percorso di riforme e di disciplina fiscale, dato che ci sono forti incentivi in tal senso. “Dovrà elaborare una legge di bilancio da presentare in Parlamento e all’Unione Europea entro la fine dell’anno. Ed è questo uno snodo fondamentale, dato che l’Italia è gravata da uno dei maggiori debiti pubblici tra le economie avanzate, pari a circa il 150% del Pil”, sottolinea.

Nel complesso, secondo l’economista di Federated Hermes per il prossimo governo italiano sarà una lotta in salita, a prescindere dai suoi colori. “L’economia italiana ha registrato una buona performance nella prima metà dell’anno, tornando ai livelli della fase recessiva che ha caratterizzato il secondo trimestre, rispecchiando lo strascico della ripresa post-Covid – analizza -. Tuttavia, le prospettive sono negative, a causa di una crisi energetica senza precedenti in Europa e dell’accelerazione della stretta monetaria da parte della Bce nei prossimi mesi. I prezzi elevati dell’energia per le famiglie e le imprese hanno già iniziato a pesare sui consumi e sulla produzione e probabilmente porteranno le maggiori economie dell’Eurozona in recessione quest’inverno”.

Secondo Marco Vailati, responsabile ricerca e investimenti di Cassa Lombarda, i risultati delle elezioni delineano un cambiamento del quadro politico nazionale piuttosto cospicuo, ma non avranno impatti devastanti sui mercati finanziari, come paventato da alcuni. “Saranno più rilevanti aspetti tecnici, quali la composizione azionaria settoriale e l’attività della banca centrale sui titoli di stato – spiega -. Questo perché il Paese è saldamente inserito in un contesto comunitario che fornisce supporti ma anche vincoli da seguire nella via dello sviluppo. Quindi, pur nell’ambito dell’autonomia nazionale, la permanenza nel sistema, che non è stata posta in discussione dalla coalizione vincente, impone e garantisce il rispetto di certi impegni e di certi standard”. 

“La presenza di un governo forte e coeso, in grado di fare e nel rispetto degli impegni comunitari, può altresì essere un motivo di spinta sui mercati in una fase di rilancio alimentata dai fondi per la ripresa e resilienza. Solo una deriva populista, irresponsabile e miope, attualmente non all’orizzonte, potrebbe spaventare gli investitori determinando una sottoperformance relativa dell’azionario e un allargamento dello spread”, conclude Vailati.

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