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Europa, quattro aree e quattro titoli per cavalcare la ripartenza

Viaggi, e-commerce, sostenibilità e capex sono e le aree che spingeranno l’Europa post pandemia. L’analisi di T. Rowe Price

Il Covid-19 sta avendo conseguenze drammatiche per l’Europa, ma a differenza delle emergenze del passato le autorità europee stanno agendo in modo coordinato e si sono impegnate a fornire gli stimoli fiscali di cui c’è bisogno. La pandemia sta inoltre catalizzando diversi cambiamenti, accelerando trend che erano emersi prima della crisi, in particolare il passaggio dal mondo offline a quello online e la crescita della consapevolezza riguardo alla sostenibilità e all’ambiente, e lo sviluppo di vaccini sta alimentando la speranza di una ripresa che potrebbe iniziare più avanti nell’anno. Per questo, secondo Tobias Mueller, gestore del fondo T. Rowe Price Funds Sicav – Continental European Equity di T. Rowe Price, per gli investitori ci sono diverse opportunità da cogliere in questo momento nel Vecchio Continente.

“La ripartenza dipenderà probabilmente dalla traiettoria della pandemia, dall’efficacia dei vaccini e dalla rapidità della loro distribuzione – spiega -. Nel lungo periodo, invece, l’andamento dell’attività economica in Europa sarà influenzato dal proseguimento delle politiche di supporto, dall’evoluzione della fiducia di imprese e consumatori e dal livello di disruption provocato dai nuovi accordi commerciali post-Brexit. Ad ogni modo, con l’avvio delle vaccinazioni, vi sono segnali incoraggianti del fatto che si arriverà a una normalizzazione a un certo punto, nonostante il numero di contagi ancora elevato. E quando questa normalizzazione infine arriverà, saranno quattro a nostro avviso le aree che potranno dare una spinta all’Europa”.

La prima, secondo Mueller, è il ritorno dei viaggi. Tutte le società legate al mondo dei viaggi sono state chiaramente colpite in modo grave nell’ultimo anno, con il crollo degli spostamenti sia di business che per turismo. “Amadeus – afferma il gestore -, società leader nella distribuzione di biglietti e fornitura di tecnologie per il settore globale dei viaggi, con sede a Madrid, si è mossa prima degli altri e si è rifinanziata in anticipo rispetto alla maggior parte dei competitor nel 2020. Il nostro team di ricerca è convinto che Amadeus disponga della tecnologia più efficace e abbia la migliore squadra di management del settore, con una posizione competitiva decisamente rafforzata dalla pandemia”.

Da tenere d’occhio c’è anche l’evoluzione nei trend dei consumatori. La crisi legata alla pandemia ha accelerato in modo drammatico la transizione verso l’online in molti ambiti dell’economia, non ultimo quello dell’abbigliamento al dettaglio. “Zalando – sottolinea Mueller -, società di e-commerce berlinese operativa in 17 mercati europei, inizialmente ha registrato un calo del 40% nella prima parte del 2020. Abbiamo potuto approfittare di questa opportunità, dato che successivamente il mercato ha apprezzato sempre di più la solidità dell’offerta della società. Tuttavia, siamo convinti che molti investitori non comprendano ancora pienamente le ulteriori potenzialità di crescita e di profittabilità del business di Zalando, ma ci aspettiamo che queste diventino più evidenti nei prossimi mesi”.

Con la pandemia è poi aumentata la spinta continua verso la sostenibilità. E qui, secondo il gestore, convivente puntare su Rockwool International. “I nuovi regolamenti, insieme a molti altri fattori, continueranno ad alimentare l’‘onda verde’ Esg in Europa – fa notare -. Anche l’elezione di una nuova Amministrazione statunitense più attenta all’ambiente e il conseguente aumento delle spese legate al clima negli USA rappresentano un vento a favore. Tra le imprese che possono beneficiare della maggiore attenzione alla sostenibilità c’è Rockwool International, uno tra i principali fornitori di materiali isolanti per l’edilizia a livello globale, basato a Copenaghen. Crediamo che la società sia ben posizionata per contribuire alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica tramite l’efficientamento energetico degli edifici”.

Infine la ripartenza del capex, con Siemens in testa. La pandemia ha inevitabilmente costretto molte società a ridimensionare i propri piani di spesa e sviluppo, con la frenata dell’economia europea e globale. Tuttavia, man mano che l’attività migliorerà nel corso dell’anno, secondo il gestore le aziende dovranno invertire la rotta, per poter dare una spinta a produttività e competitività. “La multinazionale Siemens – conclude -, con sede a Monaco, è ampiamente esposta a molti dei settori dove ci aspettiamo di registrare questa accelerazione del capex. Siamo convinti che sia posizionata particolarmente bene per permettere ai propri clienti di digitalizzare i propri impianti produttivi, introducendo componenti software aggiuntive ai processi”.

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