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Eurozona, il rischio recessione è reale 

Secondo Mirabaud Am, la contrazione dell’attività economica non sarà però forte e duratura. L’analisi

Dopo la debole attività economica registrata nel terzo trimestre nell’Eurozona, in cui la produzione economica aggregata si è leggermente contratta (anche se è rimasta quasi piatta escludendo i dati dell’Irlanda), secondo Gero Jung, chief economist di Mirabaud Am è probabile che la spesa dei consumatori rimanga contenuta.

Ma se si considerano i singoli Paesi, l’economista fa notare come siano evidenti alcune differenze, come la debolezza della spesa dei consumatori in Germania. Al contrario la spesa dei consumatori in Francia e Spagna sta registrando un aumento. “Nel complesso però – sottolinea – gli ultimi dati sulle vendite al dettaglio mostrano un calo mese su mese, mentre gli indicatori più di lungo termine, come i dati Pmi sulle imprese, segnalano il perdurare di un debole slancio economico. In effetti, l’indice PMI composito finale si è attestato solo a 46,5, suggerendo una continuazione della contrazione economica complessiva all’inizio del quarto trimestre”. 

Per il futuro, pur ritenendo che i rischi di recessione siano reali, Jung esclude una forte e duratura contrazione dell’attività economica. “Per quanto riguarda la domanda interna, è probabile che nell’Eurozona l’inflazione continui la sua tendenza al ribasso, mentre la crescita dei salari rimane elevata e il tasso di disoccupazione resta vicino ai minimi storici: tutti ingredienti che rafforzano il potere d’acquisto delle famiglie”, conclude.

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