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La Fed apre all’inflazione “media” al 2%

Powell cambia la strategia trentennale della banca Usa: tassi bassi anche con un’inflazione oltre il 2%

Jerome Powell scrive la storia della Fed e da Jackson Hole annuncia un epocale cambiamento di strategia della banca centrale americana. Al termine di un lungo periodo di revisione della politica monetaria, i membri dell’istituto hanno infatti aperto, all’unanimità, alla possibilità di lasciare i tassi bassi anche quando l’inflazione superi il 2%, spianando di fatto la strada a un’era di tassi bassi e garantendosi la possibilità di poter sostenere economia e mercati in qualunque condizione.

Si tratta del più ambizioso rinnovamento del quadro di definizione delle politiche dell’istituto centrale dal 2012, il cui effetto pratico è che potrebbe volerci parecchio tempo prima che la Fed consideri un aumento dei tassi di interesse.

Il costo del denaro potrà insomma restare vicino a zero anche con una bassa disoccupazione e un’inflazione sopra il 2%, come ha spiegato lo stesso Powell, ribadendo comunque che l’obiettivo dell’istituto centrale resta un’inflazione media del 2%.

“Il Comitato cercherà di raggiungere un’inflazione che sia in media del 2% nel tempo, e quindi ritiene che, dopo periodi in cui è rimasta costantemente al di sotto del 2%, una politica monetaria appropriata mirerà probabilmente a raggiungere un target immediatamente superiore al 2% per qualche tempo”, ha chiarito, precisando come la decisione rifletta “la nostra opinione che un mercato del lavoro robusto può essere sostenuto senza causare un forte aumento dell’inflazione”.

Soddisfatti i mercati, che speravano in una svolta in tal senso, con Wall Street che a pochi minuti dal discorso di Powell apre positiva e registra nuovi massimi storici sia per il Nasdaq sia per l’S&P 500.

“Il discorso di Powell pur essendo importante, non ha dato nuove notizie, ma si è limitato ad affermare ciò che gli investitori avevano già concluso e i mercati finanziari hanno reagito di conseguenza. La Fed non solo vuole un aumento dell’inflazione, ma vuole che l’inflazione sia superiore al suo obiettivo del 2% per un certo periodo di tempo per recuperare l’ultimo decennio di bassi livelli, ma Powell non ha segnalato alcuna ulteriore azione politica che rafforzi la credibilità del suo obiettivo di inflazione”, afferma David Riley, chief investment strategist di BlueBay Asset Management.

Per l’esperto l’evoluzione del framework della Fed, a seguito di un processo di revisione durato 18 mesi, come indicato nel discorso di Powell a Jackson Hole, “era stata ben segnalata in anticipo e si rifletteva già nel fatto che i mercati obbligazionari non stavano prezzando alcun aumento dei tassi fino alla fine del 2023, come minimo. Al prossimo meeting di politica monetaria di metà settembre gli investitori torneranno a sperare in un ulteriore pacchetto fiscale da Washington e in ulteriori politiche di stimolo da parte della Fed”.

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