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Giappone, un riparo nella tempesta

Guida autonoma, gaming, fintech, ride sharing, diagnostica, semiconduttori: sono tanti i settori giapponesi che secondo Comgest offrono ottime opportunità in questo momento. Ecco i nomi su cui puntare

La ripresa del Giappone è rimasta indietro rispetto alle altre economie sviluppate nel 2021, ma secondo molti osservatori il 2022 prometta cambiamenti in meglio per l’economia giapponese e per gli investitori in azioni giapponesi. Ne è convinto anche Richard Kaye, gestore del fondo Comgest Growth Japan di Comgest, secondo cui, a differenza degli Stati Uniti, il Giappone sembra destinato a riprendersi senza che l’inflazione crescente spaventi i mercati. 

“Se l’inflazione è qui per restare, crediamo che il Giappone offra un rifugio sicuro: ciò che si vede è ciò che si otterrà – assicura Kaye -. Al momento, stiamo assistendo ad una normalizzazione dell’economia giapponese, grazie alle riaperture che hanno portato a buoni risultati in termini di utili delle società giapponesi. Il Giappone rimane un ricco terreno di caccia per gli investitori growth e per questo pensiamo possa essere un buon riparo nella tempesta”.

Il 2021 è stato un anno molto particolare per il Sol Levante e questo secondo il gestore è dovuto principalmente alle notizie relative al Covid-19 che variavano in maniera incredibile, portando ad una veloce rotazione tra uno stile e l’altro. 

“Abbiamo infatti visto settori ciclici performare bene, anche se la loro crescita non è sostenibile nel tempo, come il settore bancario giapponese, che ha visto buone performance dovute a reflation trade – fa notare -. O settori come i combustibili fossili e il settore del trasporto marittimo. Noi non siamo stati esposti a questi settori poiché investiamo solo in società leader che mostrano una crescita sostenibile nel tempo e non soggette a effetti momentanei dei mercati. Nella selezione di queste società è fondamentale anche l’analisi Esg che ci ha aperto nuove porte di crescita. Gli Esg sono fondamentali per la nostra analisi, non sono soltanto una mera spunta su una casella. Aiutano nel processo di investimento nelle migliori aziende e sono indispensabili per avere nuove prospettive e porsi nuove domande”.

Grazie alla riapertura del Giappone, molti settori hanno ripreso rapidamente a crescere come il settore turistico, della ristorazione, cosmesi, dei negozi fisici e dei parchi divertimento. La gente è tornata a vivere una nuova normalità, ad andare nei ristoranti, a viaggiare e ad acquistare nei negozi. 

“Alcuni dei settori e delle società a cui guardiamo positivamente sono la guida autonoma, che rappresenta un’area in grande crescita e che vanta tassi di innovazione molto alti – spiega Kaye -. Qui troviamo Keyence, compagnia giapponese che sviluppa e produce sensori, sistemi di visione, lettori di codici a barre, marcatori laser, strumenti di misurazione e microscopi digitali. Guardiamo inoltre positivamente al settore dei veicoli elettrici con realtà come Nidec, società fondata il 23 luglio 1973 e che produce componentistica elettrica. La società ha la più grande quota di mercato globale per le componenti che alimentano gli hard disk. Pensiamo che la quota di mercato di Nidec aumenterà molto nei prossimi anni. La nostra view è positiva perché pensiamo che il settore dei veicoli elettrici sarà in grande crescita e, di conseguenza, anche Nidec potrà trarne molto vantaggio”.

Il gestore si aspetta grandi risultati anche neI ride sharing, dove c’è SoftBank Group Corporation, una holding finanziaria multinazionale giapponese con sede a Tokyo, che ha partecipazioni in Didi e Uber. L’azienda offre servizi di telefonia fissa, telefonia mobile, Internet a banda larga, commercio elettronico, finanza, marketing, progettazione di semiconduttori e altro. 

“Nel business dei semiconduttori ci piace Hoya, che fornisce componentistica per Samsung e Tsmc – prosegue -. Vi è poi il settore del gaming, in cui il Giappone è leader: qui troviamo Nexon, produttore di videogiochi specializzato in giochi online per pc e dispositivi mobili con prospettive rosee anche grazie alla crescita stimata degli utenti. Fanuc si trova in una posizione simile a Hoya come leader di mercato delle numerical controller interfaces ma produce anche robot. La società deve gran parte dei propri ricavi ai numerical controller. La tecnologia di Fanuc è utile e serve per macchinari che devono essere programmati e che si muovono su più assi; noi investiamo in questi temi di innovazione. La società soddisfa la richiesta di Cina e India”.

Secondo Kaye, tra i settori in crescita c’è poi quello medico con la diagnostica con Sysmex, società quotata a Tokyo, che sviluppa strumenti diagnostici, reagenti e relativi software. “Sysmex ha una esclusiva tecnologia per effettuare diagnosi mediche, è il più grande player al mondo nelle analisi di sangue; possiede un metodo di testing veloce, economico e offre una grande gamma di soluzioni in questo settore – argomenta -. Ma anche lo sviluppo di nuovi medicinali come PeptiDream, società di biotecnologia con una ricca pipeline. Il settore biotech in Giappone è frizzante. La società lavora per studiare le molecole dei peptide e ha acquistato un grande slancio grazie a tutta una serie di agevolazioni concesse dallo Stato. Lavora con 7 delle 10 maggiori piattaforme che studiano i peptidi ed è coinvolta nei principali studi e ricerche di nuovi farmaci”.

Il Giappone sta anche vivendo una grande rivoluzione in ambito del FinTech, con un crescente utilizzo di pagamenti tramite carta di credito o pagamenti online abbandonando il contante. “E qui troviamo Gmo Payment Gateway, la più grande piattaforma di pagamenti elettronici – afferma il gestore -. Il Giappone è stato tradizionalmente un paese basato sul denaro contante ed ora sta rapidamente modificando questo sistema anche grazie allo stimolo derivante dal Coronavirus e alla maggiore fiducia della popolazione verso le carte di credito. Gmo rappresenta la più grande piattaforma cashless in Giappone e un re del fintech, che ha performato oltre il 25% di utili. Ci aspettiamo che espanderà il suo business anche all’estero”.

Insomma, la nuova via della seta inizia in Giappone. Aziende con un passato di successo che sono leader mondiali della crescita sostenibile, sono ora scambiati a valutazioni basse da molti anni. “Noi investiamo solo in società leader che sono pronte per aprirsi al mercato asiatico per una crescita futura. Per questi motivi pensiamo che il Giappone sia ben posizionato per essere un riparo nella tempesta”, conclude Kaye.

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