Per Candriam, l’healthcare è un settore dinamico nell’attuale contesto macroeconomico difficile. E quello della ricerca oncologica è uno dei segmenti più promettenti
Le azioniLe azioni sono titoli rappresentativi del capitale di una so... Leggi del segmento healthcare hanno tenuto relativamente bene nell’attuale panorama macroeconomico e geopolitico rispetto al resto del mercato. Se, da un lato, il settore non è rimasto immune a inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi, tassi di interesse elevati o rallentamento economico, dall’altro, è stato meno influenzato da questi venti contrari rispetto a molti altri.
“La continua necessità di scoprire, finanziare e sviluppare nuovi farmaci si combina con prezzi dei farmaci elevati, margini elevati e mercati clinici significativi”, spiega Rudi Van den Eynde, head of Thematic Global Equity di Candriam”, secondo cui mentre l’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi e i costi di input sono un problema, i costi di produzione normalmente non sono fondamentali nella determinazione del prezzo dei prodotti medici e dei farmaci, mentre la necessità di stimolare le attività di ricerca e sviluppo è un fattore più importante.
“Le principali aziende farmaceutiche – fa notare – presentano, nella maggior parte dei casi, bilanci solidi poco influenzati dai costi di finanziamento più elevati. Inoltre, il consumo di prodotti medici non è economicamente sensibile dato che le malattie vanno curate indipendentemente dalle condizioni economiche. Alcuni sottosettori, come la tecnologia medicale, sono piuttosto sotto pressione a causa della carenza di personale ospedaliero che può portare a un calo del numero delle procedure, che spesso si rivelano semplicemente in ritardo”.
Per l’esperto, gli investitori restano prudenti e potrebbero preferire grandi aziende farmaceutiche con solide infrastrutture commerciali e di business. “D’altra parte – sottolinea – abbiamo osservato società in fase early stage concludere deal molto redditizi con grandi aziende farmaceutiche. Riteniamo che questa tendenza sia fondamentale per facilitare la scoperta di nuovi farmaci, aumentare l’appetito per nuove attività, favorire fusioni e acquisizioni e consolidamento aziendale”.
In questo universo, secondo Van den Eynde l’oncologia sta registrando notevoli progressi da qualche decennio a questa parte, ma siamo solo all’inizio. “Il cancro è un nemico complesso e difficile, che presenta molti sottotipi e istologie ed è in continuo cambiamento in risposta alla terapia – argomenta -. Oggi, i medici utilizzano una varietà di trattamenti, dalla chemioterapia a numerose e sempre più sofisticate opzioni terapeutiche mirate altamente efficaci. Grazie alla crescente conoscenza scientifica del funzionamento delle cellule cancerose, esiste un’enorme quantità di farmaci candidati che può potenzialmente migliorare gli attuali standard di cura nel prossimo futuro”.
“Nel 2011 prosegue – è stato registrato il lancio di 30 nuove sostanze attive (Nas) oncologiche, e 159 sono state lanciate negli ultimi 10 anni. Dato che il cancro è una malattia estremamente eterogenea e in continua evoluzione, abbiamo bisogno di un’ampia varietà di farmaci utilizzati in terapie combinate e sequenziali per aiutare i pazienti a vivere meglio e più a lungo”.
“In Candriam, andiamo alla ricerca e tentiamo di investire nelle aziende che stanno lavorando su farmaci di prossima generazione che possano salvare e prolungare la vita dei pazienti. La nostra duplice esperienza nel campo della biotecnologia e della finanza è un vantaggio fondamentale per identificare chi può cambiare le regole del gioco”, conclude Van den Eynde.