Invece di cercare chi avrà successo con nuovi farmaci, meglio investire sulle società ‘picks and shovels’. Ecco i nomi vincenti secondo Capital Group
Prima della pandemia, il settore sanitario ha dovuto affrontare notevoli oscillazioni di sentiment, soprattutto negli Stati Uniti per via dell’incertezza circa le pressioni politiche in merito ai prezzi dei farmaci. Era già attesa una buona dose di volatilità con l’accendersi della campagna elettorale per le presidenziali di novembre, quando il sentiment ha registrato una brusca svolta con il mondo che si sta mobilitando per testare e trattare il Covid-19. Per questo, secondo Martyn Hole, investment director di Capital Group, l’healthcare e le società del settore che puntano sull’innovazione costituiscono un’ottima scelta per gli investitori.
“Mentre i produttori di farmaci stanno gareggiando a livello globale per sviluppare un vaccino in tempi record, gli atteggiamenti nei confronti del settore sanitario si stanno già ammorbidendo tra gli individui e i governi – fa notare -. Inoltre, la pandemia ha fatto luce su una potenziale carenza di sicurezza personale e nazionale, svelando la mancanza di attrezzature e forniture mediche essenziali. Un’ampia gamma di società è impegnata in attività che potrebbero far fronte a questa crescente domanda”.
L’esperto di investimenti fa quindi l’esempio del fornitore di prestazioni sanitarie statunitense UnitedHealth Group, che potrebbe vedere un aumento della domanda dei servizi di telemedicina grazie al cambiamento dei comportamenti con l’adattamento dei pazienti alla pandemia. “La società utilizza big data medici attraverso la divisione di consulenza OptumInsight per aiutare gli ospedali a prendere decisioni precise ed economicamente vantaggiose sui trattamenti medici e sulla codifica delle assicurazioni”, spiega.
Tra le aziende biotecnologiche e farmaceutiche, secondo Hole ce ne sono alcune che potrebbero resistere alla tempesta e che hanno una base di ricavi ampia e stabile. Queste hanno meno probabilità di essere colpite dalla pandemia e possono garantire bilanci e flussi di cassa sicuri e hanno la capacità di mantenere una fornitura ininterrotta di medicinali. Ne sono un esempio AstraZeneca e Roche.
“I titoli biotech, tuttavia, possono vedere enormi oscillazioni di prezzo data la natura volatile dello sviluppo dei farmaci – avverte l’esperto -. Piuttosto che cercare di identificare le aziende che possono avere successo con i nuovi farmaci, l’esposizione all’innovazione in queste terapie può essere ottenuta attraverso aziende che agiscono come intermediari nel settore. Alcuni le chiamano società ‘picks and shovels’, in quanto forniscono i materiali di cui fa uso l’industria piuttosto che il prodotto finale. Un esempio di queste società è la statunitense Thermo Fisher Scientific, che produce e vende strumenti, attrezzature da laboratorio e materiali di consumo ad aziende farmaceutiche e biotecnologiche, governi e istituzioni accademiche”.
Hole conclude sottolineando che essere sotto i riflettori potrebbe portare a valutazioni a premio per l’industria dell’healthcare rispetto al resto del mercato e ad altri settori: distinguere tra eventuali vincitori e vinti sarà quindi fondamentale, e questo si riduce in una ricerca fondamentale bottom-up. “La storia ha dimostrato che le aziende resilienti trovano un modo per sopravvivere e persino prosperare quando i tempi sono duri. Le realtà che hanno una buona gestione che si adatta a condizioni difficili e riescono a diventare più forti hanno spesso intrapreso investimenti interessanti a lungo termine”, assicura.